Nel complicato intrigo di protezione e assistenza che ha permesso a Matteo Messina Denaro di rimanere latitante per anni, emergono nuovi dettagli.

Due medici del Trapanese sono stati indagati per favoreggiamento aggravato, accusati di aver curato il noto boss mafioso senza essere a conoscenza della sua vera identità.

Francesco Bavetta, gastroenterologo ed endoscopista di Marsala, e Giacomo Urso, chirurgo presso l’ospedale di Mazara del Vallo, sono i professionisti al centro dell’inchiesta.

Bavetta, nel novembre del 2020, diagnosticò a Messina Denaro un cancro al colon durante una colonscopia. Il paziente, presentatosi sotto il falso nome di Andrea Bonafede, fu indirizzato al medico da Giovanni Luppino, un imprenditore poi arrestato insieme al boss.

Pochi giorni dopo la diagnosi di Bavetta, Urso operò il capomafia per il cancro diagnosticato. Entrambi i medici, interrogati dalle autorità, hanno negato di aver conosciuto la reale identità del loro paziente, venendo a sapere solo dopo la sua cattura chi fosse realmente.

Queste indagini sollevano preoccupazioni significative riguardo la rete di connivenze che ha supportato Messina Denaro, estendendosi anche all’interno delle strutture sanitarie.

I pm di Palermo hanno espresso preoccupazione per il “quadro di connivenze” che “sta assumendo dimensioni allarmanti”, e hanno sottolineato la mancanza di spirito collaborativo nelle indagini finora condotte.

Oltre a Bavetta e Urso, altre figure sono state coinvolte in precedenti indagini, inclusi Alfonso Tumbarello, medico curante del boss, Cosimo Leone, tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo, e Massimo Gentile, architetto che avrebbe fornito a Messina Denaro una falsa identità.

Questi casi evidenziano la complessità della rete di supporto che ha operato intorno al capomafia, complicando gli sforzi delle autorità per la sua cattura e per il mantenimento della legalità.

L’inchiesta su queste presunte collusioni continua, mentre le autorità lavorano per disvelare l’intera estensione e natura del supporto fornito a Messina Denaro, sia dentro che fuori il sistema sanitario.