Palermo

Inchiesta sulla Gestione dei Rifiuti a Palermo: 32 Indagati tra Imprenditori e Politici

L’inchiesta della Procura di Catania sulla gestione dei rifiuti nelle discariche Valanghe d’Inverno e Tiritì, gestite da Oikos, e sulle attività della società Rap di Palermo è giunta alla fase finale.

I carabinieri del Noe e i militari dell’Arma della sezione di polizia giudiziaria hanno notificato a 32 persone un avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di reati legati all’abuso nella gestione, trattamento e smaltimento di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti.

Tra gli indagati figurano nomi di rilievo come gli imprenditori della Oikos Spa, Orazio e Domenico Proto, e il capo del dipartimento della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina, che operava come dirigente generale del servizio Autorizzazioni impianti gestione rifiuti. Coinvolti anche alcuni ex dirigenti e tecnici della Rap, l’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e due dei suoi assessori all’Ambiente, Sergio Marino e Giusto Catania.

Sotto indagine anche Francesco Fiorino, dirigente del servizio Ambiente del Comune di Palermo, e i tre commissari nominati dal prefetto di Catania per la gestione delle discariche dell’Oikos: Maurizio Cassarino, Riccardo Tenti e Stefano Scammacca.

L’accusa principale riguarda il presunto trasporto di rifiuti urbani indifferenziati nelle discariche gestite da Oikos, anziché della frazione secca come previsto.

Questo sarebbe avvenuto a causa dell’inadeguatezza e inefficienza degli impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) fisso e mobile in uso nella discarica di Bellolampo. Il trasferimento, motivato dall’emergenza rifiuti a Palermo e nei comuni limitrofi, avrebbe generato ingenti guadagni per le due società coinvolte.

Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo, ha dichiarato: “Sarà mio dovere chiarire la legittimità delle attività da me svolte come sindaco, costretto a fronteggiare un’emergenza determinata dall’assenza di un piano regionale dei rifiuti e di impiantistica pubblica. I ritardi nella realizzazione della vasca di Bellolampo, di competenza regionale, hanno aggravato la situazione nonostante le diffide e sollecitazioni da parte dell’amministrazione comunale”.

Orlando ha inoltre evidenziato che l’inchiesta rappresenta un’opportunità per sottolineare la mancanza di impianti pubblici e la presenza di oligopoli privati scelti dalla Regione, situazione più volte denunciata formalmente.

La Procura ha anche acceso un faro sul progetto esecutivo di ampliamento delle discariche dell’Oikos, accusando il dirigente e un funzionario della Regione, Natale Zuccarello e Gianfranco Cannova, di aver omesso i controlli sull’impianto di percolato e autorizzato una gestione abusiva nonostante carenze progettuali.

Nonostante la richiesta dei magistrati di applicare misure personali agli indagati e sequestrare i beni delle società coinvolte, il gip ha rigettato tali istanze. La Procura ha parzialmente presentato appello contro questa decisione, chiedendo al tribunale di disporre il sequestro dei beni della Rap di Palermo e dell’Oikos e la nomina di amministratori per le due società.

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Published by
Redazione Giornalistica