Giro di vite contro i falsi attestati necessari per lavorare nell’edilizia». Lo chiede l’Opt Siracusa (Organismo paritetico territoriale per la formazione e sicurezza in edilizia della provincia di Siracusa), dopo l’ennesimo episodio, stavolta nel Palermitano, che riguarda la creazione di attestati fasulli per dimostrare agli enti di vigilanza che imprese e lavoratori sono in regola quanto a sicurezza nei luoghi di lavoro.

Una pratica, quelle delle false attestazioni sulla formazione relativa alla sicurezza nei cantieri, «purtroppo sempre più diffusa e consolidata» secondo il presidente e il vicepresidente di Opt Siracusa, Alberto Di Stefano e Salvo Carnevale, i quali, a proposito dei venti indagati nell’ambito dell’operazione “Fake Courses”, tuonano: «Se non si mettono in moto tutti gli strumenti necessari per fermare questi gravi reati, si  rischia di inficiare fortemente un settore produttivo come quello edile. È davvero intollerabile che si scherzi sulla pelle di tanti padri di famiglia, mentre lo Stato sta a guardare».

Di Stefano e Carnevale spiegano: «Serve un impegno interforze per correggere un buco del sistema dove si registra un numero sempre più alto di imprese irregolari che, per fronteggiare gli eccessivi costi, sacrificano il tema della sicurezza, ricorrendo a pratiche che poi finiscono al di fuori del perimetro contrattuale, a partire dall’usufruire di corsi esistenti solo sulla carta nella migliore delle ipotesi».

Non solo. «Serve anche stringere su controlli mirati per “costringere” imprese e lavoratori – ancora il presidente e il vicepresidente di Opt Siracusa – a passare attraverso uno strumento obbligatorio e cruciale come la formazione in edilizia. Senza contare poi che questi abusi danneggiano il buon lavoro e l’immagine delle imprese sane del sistema e che devono anche subire i gravi effetti della concorrenza sleale».

Ma il tema della formazione, a detta di Di Stefano e Carnevale, deve essere «quanto mai cruciale e portato avanti con persone di competenza e di grande professionalità in questo momento storico, con i superbonus e il rilancio infrastrutturale delle risorse del Pnrr. Il grande boom dei superbonus ha infatti confermato la tendenza che osservavamo da tempo: l’80% dei neoassunti non svolge il corso obbligatorio e primario di 16 ore sulla sicurezza. E allora – si chiedono il presidente e il vicepresidente di Opt Siracusa – invece di bombardare un provvedimento come il superbonus perché non si è reso elemento imprescindibile la formazione?».

Ancora una volta Opt Siracusa scende in campo. «Quest’anno – rilevano Di Stefano e Carnevale – abbiamo già realizzato un piano straordinario di formazione a cui avrebbe dovuto pensare lo Stato. Invece ci siamo felicemente sostituiti a lui, sostenendo, peraltro, le spese di questa attività impegnativa e quanto mai necessaria a nostro avviso.

Ma serve supportare il sistema bilaterale così come è necessario che Ance e organizzazioni sindacali dell’edilizia collaborino per affrontare senza retorica un tema fondamentale. Adesso urgono insomma i fatti. Peccato che la campagna elettorale non si occupi mai di temi spinosi come questo.

A settembre – concludono presidente e vicepresidente di Opt Siracusa – prevediamo ulteriori nuovi corsi di formazione e siamo presenti nel territorio, vogliamo fare la nostra parte e chiediamo anche alle forze dell’ordine di intensificare le attività di controllo perché per noi questo è uno degli aspetti più importanti. E infatti il testo unico riporta chiaramente chi debbano essere i primi soggetti titolati a fare la formazione sul campo della sicurezza e il decreto-legge 81/08 parla proprio di enti bilaterali.

Siamo pertanto gli unici preposti a svolgere questo tipo di attività di formazione per la sicurezza e saremo sempre più presenti nei cantieri per qualificare e mettere al sicuro il settore e, soprattutto, per evitare anche di prevenire morti bianche che, purtroppo, continuano a essere all’ordine del giorno”.