È in atto un mega investimento di 1400 miliardi di dollari da parte della Cina per poter potenziare il commercio lungo la “via della seta “. Entro il 2020 infatti, Pechino ha intenzione di costruire infrastrutture che serviranno all’attracco di meganavi da 20 mila container e alla spedizione delle merci dai porti di Shanghai fino nel cuore dei mercati europei. Il paese orientale ha già investito in molti dei porti mediterranei di Haifa, Rotterdam, Vado Ligure, Bilbao, Valencia e Abu Dhabi e vorrebbe completare la catena lungo la zona strategica del Sud Italia, in direzione di Trieste e Genova. Purtroppo però, sembra che non ci sia nessuna intenzione da parte dei delle Regioni Italiane che continuano a considerare i propri porti in chiave campanilistica. La Sicilia in particolare, essendo isolata da tutte le reti di trasporto via terra, priva del Ponte sullo Stretto e persino dell’Alta velocità interna, non avrebbe modo di inserirsi in questi flussi mercantili. L’obiettivo principale del governo quindi, in una politica di interscambio a livello europeo in cui partecipa, dovrebbe essere quello di aumentare i traffici con l’area Mena, ossia la zona da cui viene compreso il commercio con Medio Oriente e Nord Africa, zona tra l’altro in cui la Cina vorrebbe investire la maggioranza delle proprie risorse, e per farlo occorre potenziare i propri porti e varie infrastrutture dislocate nell’intero territorio nazionale e in particolare nella Sicilia, da millenni il centro nevralgico e strategico dell’economia mediterranea.