Dal 5 al 7 Ottobre alcuni alunni delle classi 3 C e 3 D della Scuola A.Manzoni di Ravanusa hanno partecipato con profonda gioia al Meeting Nazionale della Pace e dei Diritti Umani, collegato all’iniziativa Marcia della Pace Perugia-Assisi, dove oltre 100 mila persone sono confluite in un corteo che ha vivacizzato un itinerario di 15 chilometri. Gli alunni di Ravanusa, accompagnati dal dirigente Francesco Provenzano, dalla prof.ssa Spiteri Antonella e dall’ins. Carmela Savarino, hanno preso parte allle discussioni che hanno coinvolto 3500  studenti e insegnanti, impegnati in percorsi di educazione alla cittadinanza, alla pace e ai diritti umani. Legalità, dialogo e sviluppo sostenibile sono state le parole chiave di questo incontro incentrato sul dibattito, sulla proiezione di video e film, musica e poesiache hanno permesso ai giovani di far parte di uno straordinario laboratorio europeo della cultura e della politica della pace. Con i zaini in spalla, dotati di ombrello o di k-way questi giovani hanno partecipato alla più grande manifestazione antirazzismo del momento. A 70 anni dalla proclamazione dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dalla Costituzione Italiana, a 100 anni dalla fine della IGuerra Mondiale, a 50 anni dalla scomparsa di A.Capitini, gli alunni del Manzoni hanno avuto modo di riflettere sui diritti, sulle responsabilità di ogni cittadino e sui grandi valori della pace e della fratellanza. “Una grande occasione per la nostra scuola – ha dichiarato il dirigente Provenzano – gli alunni  sono stati presenti alla Marcia insieme a tanti altri giovani in cammino per la fraternità, dimostrando grande spirito di collaborazione ed entusiasmo”. Presenti ancheil sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo e l’assessore Tonino Nobile. L’IC Manzoni a Maggio di quest’anno era già stato protagonista della Marcia della Pace tenutasi a Ravanusa, un momento di grande coinvolgimento che ha trovato continuità e la sua summa in questa più grande manifestazione improntata al manifesto forte e chiaro: “Nessuno sia lasciato solo! Questo è il popolo dei ponti”.

Di Serena Milisenna