Lampedusa in queste ore è diventata una vera e propria polveriera pronta ad esplodere da un momento all’altro. Isola messa in ginocchio anche dal punto di vista igienico-sanitario dalle migliaia di immigrati sbarcati in questi giorni sulla più grande delle Pelagie. Lampedusa e i lampedusani soffrono.
In serata, ad esempio, centinaia di immigrati ospiti del centro di prima accoglienza hanno lasciato arbitrariamente la struttura ed hanno invaso le strade del centro dell’isola tra lo stupore e la paura dei residenti e dei turisti.
Altri che si trovavano nella zona del molo Favarolo hanno caricato le forze dell’ordine presenti che presidiavano la zona del porto ed hanno invaso alcuni locali, ristoranti, bar a “caccia” di cibo. Una situazione davvero impressionante, quasi surreale quella che stanno vivendo in queste ore l’isola, i suoi abitanti ma anche i tanti turisti presenti.
Le forze dell’ordine sono a lavoro per cercare di riportare la calma e far rientrare gli immigrati nelle zone a loro riservate. Ma anche questo compito appare arduo. Altro che tutto sotto controllo come qualcuno si ostina a volere ancora sostenere. La situazione sembra sfuggire di mano ora dopo ora.
Occorre che vengano presi al più presto dei provvedimenti seri dal Governo italiano, dai paesi dell’Unione Europea per evitare che Lampedusa sprofondi definitivamente nelle sue acque del Mediterraneo. Non si può abbandonare così al proprio destino la città più a sud d’Europa. Occorre bloccare questa enormità di flussi di esseri umani. Diversamente sarà la fine.
Momenti di caos e disordine si sono verificati anche all’hotspot di Lampedusa, dove in questo momento ci sono 6.762 migranti. Nell’esatto momento in cui la Croce Rossa ha aperto le linee per la distruzione del cibo, diverse centinaia di migranti si sono accalcati per arrivare prima ai sacchetti contenenti il cibo e la bottiglietta d’acqua temendo non fossero sufficienti. La polizia ha bloccato volontari e operatori della Croce Rossa, per evitare che la situazione degenerasse, mettendoli in sicurezza. Subito dopo avere spiegato che c’era da mangiare per tutti la distribuzione dei pasti ai migranti è tornata regolare e senza alcun disordine.





