Il continente africano, secondo i dati di diversi indici di mercato, rappresenta davvero un’opportunità per i fondisti. Specie per quelli disposti a giocarsi le carte con rendimenti rischiosi sì, ma superiori alla media.
I numeri parlano chiaro: 4,54% di crescita annua dal 2007 e un PIL aumentato – insieme al Medio Oriente – di 1.780 miliardi di dollari in un decennio. Ciò che attrae particolarmente è lo sviluppo di una classe media, che crea e porta lavoro.
In particolare attraggono le attenzioni dei più il Sudafrica, il Marocco, l’Egitto, la Nigeria e il Kenya, nonché tutti i paesi francofoni dell’area occidentale. Qui alcune imprese transfrontaliere come Carrefour, Decathlon e Heineken hanno avviato le proprie attività.
Settori e piani di investimento in Africa
I settori di tendenza su cui puntare sono: telecomunicazioni, finanza, media, beni ciclici, logistica, energie rinnovabili e le sovrastrutture.
Il miglior prodotto per investire in queste terre è l’ETF, perché smezza i rischi. Se si vuole guardare agli indici di riferimento la scelta va su questi:
Quali ETF bisogna scegliere per aziono od obbligazioni africane? Fondamentalmente sono tre gli ETF di maggior spicco.
Questo ETF punta forte sulle telecomunicazioni, sulla finanza, sulle materie prime e sui consumi ciclici. Ha un costo annuo basso e funziona per accumulo dei dividendi. Investe in 49 società a larga e media capitalizzazione e ogni tre mesi ribilancia la propria esposizione. Il fondo ha una dimensione di più di 80 milioni circa.
È un ETF a replica sintetica, il costo annuo è un po’ più alto del precedente e usa lo stesso indice replicato dell’Ishares. Anche qui il prodotto va per accumulo e i dividendi vengono capitalizzati e reinvestiti. Il fondo ha un patrimonio inferiore rispetto all’EF di prima. I suoi settori sono: tecnologia, finanza, consumi e telecomunicazioni.
Xtrackers MSCI EM EMEA
L’indice su cui si basa è quello di MSCI Emerging Markets EMEA (Europa, Medio Oriente ed Africa). Parliamo di alta e media capitalizzazione.
Il fondo ha un valore di 41 milioni e un costo dello 0,65% annuo. La politica è quella di accumulazione dei dividendi ed è quotato in Borsa italiana.
Perché non puntare sugli ETF in Africa?
Come tutte le cose c’è il rovescio della medaglia e quindi ci si fa ingolosire dai risultati o dalle potenzialità in itinere.
Infatti ecco i pericoli che nascondono questi ETF:
Motivo per cui – a meno di esperimenti – conviene guardare ai mercati e agli indici di riferimento europei, un esempio può essere questo fondo FF GLOBAL MULTI ASSET INCOME FUND”A”Q INCOME (G) EURO HEDGED di FIL INVESTMENT MANAGEMENT (LUXEMBOURG) S.A., codice ISIN lu0987487419.