Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta relativa alle problematiche e criticità del distretto sanitario di Canicattì, firmata:

Umanità Nuova di Canicattì – Branca del Movimento dei Focolari – Cittadinanza Attiva di Canicattì.

” L’articolo 32 della nostra Costituzione recita : “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

È doveroso ringraziare in primo luogo, tutti gli operatori sanitari, parasanitari e gli operatori del settore socio-sanitario che si sono instancabilmente prodigati per il benessere di noi cittadini, in questo anno che ha messo a dura prova il nostro paese e la nostra sanità, per via della pandemia Covid19; è recente la notizia di proporre la candidatura al Nobel per la Pace 2020 al personale sanitario italiano.

E in questo momento storico esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà agli operatori del distretto di Canicattì. La pandemia purtroppo ha catturato l’attenzione di Enti ed Istituzioni, mettendo così, in secondo piano tutte le altre necessità e priorità dei cittadini che pur avendone bisogno, ha dovuto rinunciare negli ultimi 12 mesi a visite mediche o accertamenti specialistici a causa delle lunghe liste di attesa. E sappiamo quanto sia importante la prevenzione per evitare il sopraggiungere di
malattie molto più gravi e mortali.

La presente “Lettera Aperta” degli scriventi , vuole mettere in rilievo tale situazione e salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini, ed in particolare degli utenti del Distretto Socio Sanitario di Canicattì, di cui fanno parte ben 8 Comuni ed esattamente Canicattì come comune capofila, Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto e Ravanusa.


Le molteplici e ripetute segnalazioni pervenute e la conoscenza diretta delle criticità riscontrate, ci inducono a sottoporre l’attenzione su alcune problematiche ed a chiedere alle SS.VV. se e quali soluzioni è possibile trovare per il miglioramento dei servizi sotto elencati:

–ridurre drasticamente i tempi di attesa per le visite specialistiche, dovrebbe essere la cosa
primaria da attuare; basta aumentare le ore delle branche più affollate , per non inviare i pazienti
ad Agrigento o a Sciacca;
–provvedere a sostituire il medico vaccinatore di Canicattì-, che a breve (aprile) andrà in pensione.
Sconsigliamo vivamente di inviare qualcuno a scavalco, perché riteniamo non possa essere una
vera soluzione, in quanto non assolutamente sufficiente. Manca inoltre un infermiere che è stato
distaccato a fare tamponi covid;
–l’anagrafe assistiti è priva di personale;
–il servizio di salute mentale ha da tempo una grave carenza di personale con grave disagio per
l’utenza causando oltre al disagio psichico pure quello sociale,economico ed esistenziale e i due
medici in organico per otto comuni sono veramente insufficienti;
–file poco organizzate in attesa fuori al freddo o al caldo, specie per gli anziani.
Sicuri di un Vs. gentile riscontro in merito e di un avvio di iniziative volte alla risoluzione delle
diverse problematiche .Prevenire è meglio che curare.”