Quattro cittadini rumeni erano accusati di tentato omicidio per aver procurato gravi lesioni ad un loro connazionale al fine di vendicare un precedente pestaggio ai danni del fratello di uno dei 4 imputati di cui il connazionale era sospettato di esserne l’autore. I fatti risalgono alla mattina del 17 dicembre 2016. I quattro, secondo quanto riportato negli atti giudiziari, conducevano il loro connazionale in un casolare abbandonato alla periferia di Licata e, dopo averlo immobilizzato, lo colpivano ripetutamente con calci, pugni e anche con una spranga di metallo procurandogli lesioni gravi al viso, al dorso e al cranio. Gli aggressori inoltre, si impossessavano del telefono cellulare e del portafogli della vittima contenente la somma di 1.500 euro in contanti, per questo motivo erano stati accusati anche di rapina. La vittima era finita in ospedale dove i medici, viste le gravi condizioni, ne avevano disposto il ricovero in prognosi riservata. I quattro rumeni, successivamente identificati, erano stati denunciati per tentato omicidio e rapina. Si tratta di Joan Mindirigiu, 38 anni, residente a Ravanusa; Gheorghe Bodgan Tanase, 20 anni di Licata; Alin Dragos Rauta, 30 anni, di Grotte; e Iosif Dobrea, 37 anni, anche lui di Grotte. L’avvocato difensore di Rauta e Dobrea , Luisa Di Fede, ha chiesto ed ottenuto per i suoi assistiti il rito abbreviato ottenendo la riqualificazione del reato da tentato omicidio a lesioni aggravate con una condanna a 3 anni e mezzo. Per gli altri due imputati invece, difesi dagli avvocati Angela Porcello e Francesco Di Giovanna il giudice ha disposto una condanna a 6 anni e mezzo di reclusione. Il pubblico ministero aveva chiesto 10 anni di carcere. Gli imputati inoltre, su disposizione del Gip che ha revocato la misura cautelare, sono stati tutti scarcerati.