Ieri, nel corso di un’attività di polizia rivolta al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacente, la polizia di Stato traeva in arresto una trentenne licatese.

Il personale del Commissariato di Licata, avuta notizia che la donna, soggetto già noto agli Organi di Polizia, stava rientrando a Licata a bordo di autobus di linea proveniente da Palermo, con della sostanza stupefacente, procedeva ad un immediata ed accurata attività di controllo.

Nello specifico, veniva tempestivamente organizzato un servizio di appostamento in prossimità della prima fermata del pullman appena giunto a Licata.

La donna scendeva dal mezzo e si dirigeva a piedi verso il centro città, raggiunta dagli agenti veniva controllata e trovata in possesso di un involucro in cellophane trasparente, tipo ovulo, abilmente occultato, contenente quasi 5 grammi di sostanza stupefacente solida, del tipo eroina.

Atteso che la donna nei giorni scorsi era stata denunciata per un analogo fatto reato commesso con le medesime modalità e condotte, tali da far evincere una particolare attitudine a delinquere, nonché la particolare gravità del fatto desumibile dalla reiterazione delle condotte antigiuridiche a distanza di pochi giorni,  dalle modalità del trasporto della sostanza stupefacente avvenute attraverso l’utilizzo di mezzi pubblici e con l’occultamento in zone intime del corpo, tali da rendere difficoltoso il controllo di polizia  e di ricerca della prova, si procedeva all’arresto in flagranza per il reato di trasporto e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti e, per gli ulteriori accertamenti, al sequestro della sostanza rinvenute.

Dopo le formalità di rito, come disposto dall’autorità giudiziaria, l’arrestata veniva accompagnata presso il proprio domicilio, ove permaneva in regime di arresti domiciliari.

Il GIP del tribunale di Agrigento, in sede di udienza, ha convalidato l’arresto disponendo che l’indagata venga sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.