Braccialetto elettronico rifiutato

Gli agenti del commissariato di Licata, unitamente ai militari della locale Compagnia dei Carabinieri, hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico a carico di Gaetano Aronica, licatese di 48 anni.

Il provvedimento, richiesto tempestivamente dalla Procura della Repubblica di Agrigento, è scaturito dalla immediata attività investigativa delle forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, intervenute la sera del 28 luglio 2021 poiché, come noto, una persona era stata attinta da colpi d’arma da fuoco e si era recata presso il locale nosocomio.

Le attività investigative, coordinate dal PM della Procura agrigentina, pienamente condivise dall’autorità giudiziaria che ha ravveduto nella condotta dell’indagato i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati meglio di seguito enucleati, hanno acclarato i fatti reato e la responsabilità penale dell’ arrestato, che peraltro quella stessa sera si era costituito, facendo pure ritrovare l’arma con la quale aveva commesso il delitto, una pistola a tamburo, tipo revolver, calibro 22, con matricola abrasa tramite punzonatura, e diverse cartucce dello stesso calibro.

L’Autorità Giudiziaria, che ha contestato ad Aronica la commissione dei reati di tentato omicidio, la detenzione illegale di un’arma clandestina e relativo munizionamento nonché la ricettazione della predetta pistola, ha disposto che l’indagato rimanga ristretto in regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, con l’ulteriore diposizione che sia applicato il braccialetto elettronico con divieto di allontanarsi dal luogo di esecuzione della misura domiciliare senza autorizzazione del giudice procedente, vietandogli incontri e comunicazioni, anche per telefono o tramite internet con persone diverse dai familiari conviventi.