Lo Stato sta iniziano a fare terra bruciata intorno a Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino di Cosa nostra attualmente ricercato. Dall’alba di ieri infatti, ben 130 poliziotti della Squadra Mobile di Palermo hanno passato al setaccio case, negozi, masserie di una trentina di fiancheggiatori del capomafia, tutti indagati per favoreggiamento con l’obiettivo di trovare ogni singola traccia in grado di poter ricondurre al latitante. Col blitz di ieri quindi si continua a colpire chi aiuta il boss nella latitanza: per gli indagati infatti si profila il reato di procurata inosservanza della pena aggravato dall’agevolazione mafiosa. Gli agenti stanno perquisendo ogni sorta di bene immobile sospetto che si trova nel territorio di Castelvetrano e in comuni vicini e le indagini per la cattura del latitante sono coordinate dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi nonchè dall’aggiunto Paolo Guido. Il cerchio inizia dunque si stringersi  intorno a Matteo Messina Denaro, figlio del boss di Castelvetrano Francesco Messina Denaro, vicino ai corleonesi di Totò Riina e latitante dall’estate del 1993 dopo gli attentati mafiosi a Roma, Firenze e Milano.

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.