Un 19enne di Milazzo, è stato arrestato in seguito ad una denuncia fatta dallo stesso ragazzo al commissariato, per denunciare l’acquisto di due fucili e una pistola. Gli agenti, però, sono rimasti insospettiti dalla giovane età e quindi sono andati a casa del giovane per fare un controllo, dove è avvenuta l’incredibile scoperta: un vero e proprio arsenale composto da ben 130 chili di sostanza esplosiva mista a reagenti corrosivi, micce, artifici pirotecnici e razzi, numerosi ordigni di grosse dimensioni di fattura artigianale e tra questi uno addirittura di sei chili, due fucili, uno a pompa e uno semiautomatico, una pistola non denunciata, due carabine di cui una ad aria compressa, un machete, un’ascia, svariati coltelli e due balestre. Dopo la perquisizione gli agenti del commissariato di Milazzo guidati dal dirigente Simone Scalzo non potevano credere ai loro occhi data la quantità esagerata delle armi in possesso del giovane e che, per rimuovere tutto il materiale, hanno persino richiesto l’intervento degli artificieri. Ciò non bastasse, sono stati perfino sequestrati oltre 29mila euro in contanti, due cellulari, diverse ricevute di corrieri e ditte di produzione di materiale pirotecnico, e un computer, grazie al quale Munafò avrebbe avuto le informazioni relative alla costruzione di congegni esplosivi e al procacciamento sul territorio di quanto necessario alla loro realizzazione. Dopo il sequestro di tutto l’armamentario il ragazzo è stato posto agli arresti e al momento si esclude l’ipotesi che stesse conservando le armi per conto terzi.
Foto di repertorio