Sindaco-di-Naro-Maria-Grazia-Brandara

“Il coraggioso e netto intervento del Prefetto di Agrigento che in chiare e secche battute denuncia quella “ mancanza di modelli positivi “ che ad Agrigento aiutano la mafia,è un allarme che va raccolto, condiviso e per il quale necessita che amministratori, burocrati e politici, avviino una profonda riflessione.”

Lo afferma il Sindaco di Naro On. Mariagrazia Brandara che interviene sulla importante quaestio innescata dal Prefetto Maria Rita Cocciufa, che senza peli sulla lingua, denuncia incapacità e passive connivenze che possono agevolare tentativi della malavita organizzata di ingerenza all’interno delle istituzioni.

“ Della lotta alla mafia ho fatto un punto fondante della mia azione morale di donna e di impegno politico,l’ho fatto da commissario al comune di Licata e come sindaco di Naro ( e ancor prima da commissario Irsap ) con apposito provvedimento contro l’usura e il racket.  Per lunghi anni il mio impegno l’ho canalizzato nel consorzio agrigentino che gestiva  beni confiscati di cui auspico la ricostituzione.

Impegni che mi hanno fatta oggetto di gravi minacce. Ma nulla mi ha mai fermata. Mi preme – continua il Sindaco Brandara – sottolineare come gli amministratori, a parte l’ovvio dovere di denunciare i reati di cui vengono a conoscenza, hanno anche l’obbligo morale di segnalare, anche informalmente alle autorità preposte, quel complesso di sensazioni, intuizioni, dubbi che possono accendere i riflettori su realtà nascoste e deviate. Realtà – sottolinea Mariagrazia Brandara- che non sempre  coincidono con minacce della mafia, che invece sempre più spesso si muovono per una interpretazione estensiva e accondiscendente di normative, manipolate, dunque, in favore di qualcuno.

Sono fermamente al fianco del Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, che con le sue dichiarazioni – conclude – mostra profonda conoscenza del territorio e delle distorsioni che si annidano tra politica e amministrazioni complici di un’azione di ostacolo e prevaricazione nei confronti dei cittadini onesti”.