La Guardia di Finanza di Messina ha scoperto un’ampia truffa legata ai bonus edilizi, sequestrando oltre 37 milioni di euro e applicando un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a un individuo, con altre cinque persone poste agli arresti domiciliari.
Questi soggetti sono accusati di far parte di un’associazione criminale dedita a frodi per l’ottenimento di erogazioni pubbliche, accessi abusivi ai sistemi informatici, indebite compensazioni di debiti fiscali e auto-riciclaggio.
L’inchiesta è partita da una segnalazione di un cittadino che aveva trovato nel proprio cassetto fiscale crediti d’imposta per 1,3 milioni di euro per lavori di ristrutturazione mai effettuati.
Le indagini hanno rivelato che queste agevolazioni fiscali erano state cedute a una società priva delle necessarie strutture, gestita da un nucleo familiare messinese.
Al centro dello schema, un medico di Messina convinceva i suoi pazienti a cedergli l’accesso ai loro cassetti fiscali e documenti per poter gestire la cessione di crediti d’imposta inesistenti.
Questi crediti venivano poi monetizzati o usati per compensare debiti reali. Tra gli arrestati figura il medico Antonino Barbera, assieme a cinque altre persone legate da vincoli familiari o di conoscenza.












