Il comune di Canicattì si costituirà parte civile nei confronti delle persone che sono rimaste coinvolte nell’operazione antimafia “Xydy” che nel febbraio scorso portò all’arresto di boss e gregari delle province di Agrigento e Trapani che avrebbero costituito la rete del super latitante Matteo Messina Denaro. A rappresentare l’ente il prossimo 27 dicembre dopo che la direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di 30 persone e tra queste l’ex avvocato Angela Porcello ed il compagno Giancarlo Buggea saranno gli avvocati Ettore Barcellona e Zelia Dionisio. Si tratta di legali messi a disposizione del comune di Canicattì ma anche di altri enti che vorranno aderire all’iniziativa portata avanti a livello regionale dal Centro Studi Pio La Torre. L’operazione Xydy- si legge nella determina della giunta municipale di Canicattì ha provocato un notevole danno di immagine nei confronti della città ed è per questo motivo la costituzione parte civile non solo mira al risarcimento dei danni alla collettività. La parcella dell’avvocato Barcellona e della collega non sarà a spese del bilancio comunale in virtù della possibilità di avere rimborsate le spese legali dal fondo nazionale di solidarietà previsto dalla legge.  Tra gli indagati anche il capomafia latitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, il boss agrigentino Giuseppe Falsone e il “postino” del padrino Bernardo Provenzano Simone Castello. L’indagine coinvolse anche l’imprenditore Giancarlo Buggea e la compagna Angela Porcello, avvocato, che a seguito dell’inchiesta, è stata cancellata dall’Ordine. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzato, alle estorsioni, sino alla pianificazione di due omicidi che non si verificarono per l’intervento delle forze dell’ordine.