Nel cuore della notte, un’operazione coordinata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare contro tre individui, segnando un significativo colpo alla criminalità organizzata nella regione.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, ha mirato a individui ritenuti responsabili, in diverse misure, di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione e traffico di influenze illecite, aggravato dall’aver favorito l’associazione mafiosa.

L’operazione è il frutto delle indagini condotte tra il 2020 e il 2023 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, sotto la guida della D.D.A. di Palermo. Queste indagini hanno disvelato un complesso schema di relazioni e scambi illeciti tra un sindacalista e amministratore locale del comune metropolitano di Palermo, in carica fino a giugno 2022, ed esponenti di spicco della mafia palermitana.

In particolare, è stata scoperta l’esistenza di un comitato d’interessi, incluso un faccendiere legato alla massoneria, impegnati nella realizzazione di un centro commerciale a Palermo.

Tra le accuse, vi è l’adoperarsi dell’esponente politico per l’approvazione di una modifica al Piano Regolatore Generale, che trasformava un’area verde agricola in area commerciale destinata alla costruzione del centro. In cambio, sarebbe stata promessa l’assunzione nel centro di persone legate alla criminalità organizzata, in cambio del sostegno elettorale della mafia.

Ulteriori investigazioni hanno evidenziato le influenze esercitate dall’uomo politico sulla società che gestisce l’ippodromo di Palermo, forzando decisioni a favore degli interessi mafiosi e coinvolgendo nella commissione di estorsioni aggravate contro professionisti che avevano lavorato per l’entità economico-sportiva.

L’inchiesta ha anche svelato una promessa di assunzioni in una società di grande distribuzione alimentare, ottenuta dal politico in cambio di favori e di un incarico di sottogoverno da assegnare a un rappresentante della società, dimostrando una complessa rete di corruzione e influenza mafiosa che intaccava diversi settori della società e dell’economia palermitana.