Il giudice delle indagini preliminari Nicola Aiello con propria ordinanza, ha disposto gli arresti domiciliari per il professore L.N. e l’avvocato, F.M., ex amministratori dei beni della fondazione Sapuppo con l’accusa di peculato. Nell’ordine di arresto inoltre, il gip avrebbe disposto anche il sequestro di ben 159 mila euro agli indagati. Nello specifico, secondo i magistrati, gli imputati, che hanno gestito in periodi diversi il patrimonio immobiliare di Baldassarre Sapuppo, morto nel 2004, si sarebbero appropriati di circa 325 mila euro non versando nel conto corrente della fondazione Sapuppo i canoni d’affido degli immobili del patrimonio. I parenti di Sapuppo si sarebbero quindi accorti di questo ammanco, intraprendendo di conseguenza una battaglia legale per rivendicare la titolarità del patrimonio ereditario. Il tribunale civile ha dato poi ragione ai parenti nel 2014 e il consulente tecnico dei ricorrenti ha scoperto che mancavano 325 mila euro di affitti all’appello. Gli indagati si sono difesi dicendo che gli ammanchi derivavano dalla morosità degli affittuari. “La mala gestione posta in essere dagli odierni indagati nelle qualità di amministratori della Fondazione Sapuppo ha trovato ulteriore conferma nella mancata disposizione di rendiconti di gestione da parte dei due professionisti – scrive nella motivazione dell’arresto il gip-. Il primo non ha mai redatto alcun rendiconto. Il secondo ha redatto un unico rendiconto, ritenuto del tutto inattendibile dal consulente tecnico nominato dal pubblico ministero”.