Nella serata del 24 dicembre, mentre la Basilica Cattedrale Metropolitana Primaziale della Santa Vergine Maria Assunta si preparava per la messa di Natale, un audace attivista di Ribellione Animale ha orchestrato un insolito blitz, aprendo uno striscione con la frase incisiva “Ogni creatura nasce sacra”.

L’obiettivo? Lanciare un appello urgente alla Chiesa e ai presenti per riformare il sistema alimentare in direzione vegetale, affrontando così la crisi climatica ed ecologica e promuovendo una convivenza pacifica con gli animali.

Gli attivisti animalisti sottolineano come le tradizioni natalizie contribuiscano ad alimentare l’industria zootecnica, principale responsabile di danni ambientali legati agli allevamenti intensivi e alle attività ittiche.

Con oltre 70 miliardi di animali nutriti e uccisi annualmente, risorse sufficienti a soddisfare la domanda alimentare umana triplicata, la Lombardia si ritrova con più suini che abitanti, mentre la Pianura Padana resta la zona più inquinata d’Europa.

Il modello alimentare attuale, centrato sul profitto di poche industrie, viene etichettato dagli attivisti come inefficiente e paradossale.

Denunciano il finanziamento annuale dell’Unione Europea al settore zootecnico tramite la PAC (Politica Agricola Comune), contribuendo così a pratiche dannose per gli ecosistemi.

Questa azione di protesta si inserisce nella campagna nazionale “Futuro Vegetale”, avviata il 31 marzo 2023 con azioni coordinate all’interno di catene della Grande Distribuzione Organizzata.

Gli attivisti chiedono al Governo Italiano una transizione verso un sistema alimentare a base vegetale, evidenziando l’ampio impatto climatico ed ecologico dell’industria zootecnica su scala nazionale e globale.

Tra le richieste specifiche al governo, spiccano la rimozione dell’IVA al 22% sui prodotti a base vegetale di prima necessità, la sospensione di nuovi mattatoi e allevamenti, e la redistribuzione dei sussidi zootecnici per promuovere la transizione agroecologica delle aziende italiane.

Ricordando il messaggio di amore e sacrificio di Gesù, gli attivisti ribadiscono la necessità di un cambiamento profondo nelle tradizioni culinarie umane, aspirando a vivere in pace con tutte le specie animali.

Sottolineano anche la responsabilità della Chiesa nel sollecitare l’attenzione sulla crisi climatica ed ecologica, richiamando le encicliche del Papa come guida per un’ecologia integrale basata sulla natura, l’equità, la gioia e la pace interiore. Ogni creatura, affermano, nasce sacra e merita rispetto.