Tribunale

Brutte notizie per l’ex deputato dell’Udc Nino Dina. La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo infatti, dietro richiesta da parte della Procura, ha disposto la misura della sorveglianza speciale di un anno e sei mesi per via della “pericolosità sociale” a carico dell’ex cuffariano dimesso dall’Ars a settembre scorso in pendenza della decisione del collegio. Il nome dell’ex parlamentare era emerso, tra l’altro, nella cosiddetta indagine sulle talpe alla Dda che ha portato alla condanna dell’ex governatore Totò Cuffaro a sette anni per favoreggiamento aggravato. In particolare, dall’inchiesta era emerso un interessamento del deputato, su sollecitazione dell’allora presidente della Regione, sul tariffario regionale che prevedeva i rimborsi in convenzione col Servizio Sanitario. Le pressioni di Dina, all’epoca in commissione Sanità, avrebbero agevolato il manager della sanità Michele Aiello, alterego del boss Provenzano nel settore, coimputato di Cuffaro e condannato a 14 anni per mafia. Sul caso in questione, la Procura avrebbe voluto che il provvedimento fosse più pesante con l’obbligo di dimora per quattro anni, ma la richiesta, però, non è stata accolta in pieno. Dina si è dimesso dal parlamento siciliano, annunciando di non volersi più candidare e facendo sapere tramite i suoi legali, Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano, di voler impugnare il provvedimento.

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.