Fabrizio Miccoli, condannato per estorsione

Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo, è stato condannato a tre anni e sei mesi dal Gup Walter Turturici per estorsione aggravata. Secondo la Procura, l’ex bomber rosanero, tra il 2010 ed il 2011, avrebbe incaricato un suo amico, figlio di presunto mafioso della Kalsa, di recuperare 12 mila euro che sarebbero stati vantati da un altro amico per una vicenda legata alla gestione di una discoteca. Inizialmente il sostituto procuratore, coordinatore delle indagini, Maurizio Bonaccorso aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma il Gip Fernando Sestito aveva invece disposto l’imputazione coatta per il calciatore pugliese, formulata lo scorso novembre. Miccoli ha sempre negato di essere a conoscenza delle parentele mafiose dell’amico ed ha dichiarato inoltre, non solo di essersi disinteressato della vicenda ma pure che quelle formulate contro di lui “Sono accuse che non esistono. Per me quelle cifre di 12 mila euro erano ridicole. Non ho fatto nulla”. A quelle di Miccoli, si aggiungono pure le parole del suo avvocato difensore Castronovo: “Non ci sono dubbi sulla totale estraneità di Miccoli ai fatti contestati. Lo stato di diritto è leso. Siamo fiduciosi che in appello possa chiudersi questa pagina in antitesi rispetto alla figura di Fabrizio che si ricorda essere stato non solo un grande calciatore ma un uomo che per il Palermo e per la città ha fatto molto, e la città non se lo è dimenticato”.

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.