Un 35enne operaio palermitano è stato arrestato a seguito di un controllo della polizia nel quartiere Brancaccio, dove è emerso che su di lui pendeva un mandato di cattura europeo emesso dalla giustizia maltese.
Il mandato riguardava un procedimento penale avviato nel 2020 a Malta.
Durante il lockdown, il 35enne aveva perso il lavoro mentre si trovava a Malta ed era stato costretto a rientrare a Palermo. In seguito a questa situazione, l’uomo aveva manifestato la sua rabbia contro le istituzioni maltesi e l’ambasciata italiana con un post sui social in cui minacciava di “mettere una bomba” in un palazzo istituzionale.
Le autorità maltesi non hanno preso la minaccia come un semplice sfogo e hanno deciso di perquisire il suo appartamento a Malta.
Durante la perquisizione, sono state trovate solo due piante di marijuana, che sono state sequestrate come previsto dalla legge maltese.
Tuttavia, l’uomo rischia una pena fino a quattro anni per le contestazioni derivanti dalle sue dichiarazioni e dal possesso di marijuana. Il suo arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto l’obbligo di dimora a Palermo.
L’episodio sottolinea l’importanza di un utilizzo consapevole dei social media, poiché affermazioni potenzialmente minacciose possono avere serie conseguenze legali.
Le autorità invitano i cittadini a riflettere prima di pubblicare dichiarazioni impulsive, soprattutto quando si tratta di minacce che potrebbero essere interpretate come atti di violenza.