“Sono stato fermato ad un posto di blocco e condotto in caserma verso le 4 del mattino e dopo l’alcoltest, a cui sono risultato positivo, seppur di poco, sono stato massacrato di botte”. E’ questo quanto ha raccontato un cuoco di Marsala alla terza sezione penale della Corte d’appello di Palermo la quale ha confermato la sentenza con cui, il 15 dicembre 2015, il tribunale di Marsala condannò quattro carabinieri imputati per le violenze subite da persone fermate per controlli, mediante la quale sono stati comminati in totale per i militari 13 anni e 7 mesi più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per tre di loro e uno e mezzo per uno di loro. Inoltre, tutti e quattro sono stati condannati a risarcire le parti civili. L’indagine che ha portato dunque alla sbarra i quattro carabinieri per lesioni personali, sequestro di persona e falso in verbalizzazioni, è stata condotta dagli uomini della Guardia di finanza della Procura di Marsala e avviata in seguito alla denuncia di un marsalese, V.S., 43 anni, cuoco, che d’estate si trasferiva a Pantelleria per motivi di lavoro.
Di Pietro Geremia