La qualità più caratteristica del Web 3.0 risiede nella stretta interconnessione tra  marketing e tecnologia. Complice la digitalizzazione, tale commistione è ormai una realtà consolidata nel mondo virtuale. La travolgente corsa all’online ha infatti inglobato ogni settore, rivoluzionando abitudini sociali e commerciali della comunità internazionale.

Cos’è il MarTech è perché è un fenomeno incontrovertibile nel mondo del commercio online

La portata innovativa del MarTech è tale che al giorno d’oggi risulta impensabile un’attività tagliata fuori dall’online: recidere la propria presenza sul web equivale a privarsi e cedere ai potenziali competitors una grande fetta di nuove relazioni e mercati online.

La straordinaria capacità del MarTech risiede proprio nell’ampliamento delle opportunità in rete proprio grazie alla commistione delle strategie di marketing all’evoluzione degli strumenti tecnologici (dispositivi, software, hardware) a loro supporto. Il MarTech è ormai una dinamica imprescindibile per qualsiasi azienda affacciata al digitale.

Questo strumento è infatti essenziale non solo per le ricerche del target di mercato. Oltre ad azioni specificamente commerciali, come misurare, programmare ed eseguire accurate analisi delle campagne di marketing, le diverse attività MarTech hanno scopi anche relazionali. basti citare l’e-mail marketing e i sistemi di automatizzazione (CRM, CMS e Data Analytics) progettati per fidelizzare il cliente; o, ancora, la creazione di contenuti testuali o immagini tramite specifiche tecniche di ottimizzazione per i vari canali di comunicazione, dalla Serp del motore di ricerca ai Social Media.

Chi è, cosa fa e come si diventa Data Analyst

Nel dinamico mercato online la competitività dell’offerta è la costante. Pertanto, sono tante le imprese italiane che scommettono sull’expertise degli specialisti MarTech per raggiungere i propri obiettivi di business e vincere la concorrenza.

Siamo davanti a un fenomeno ormai incontrovertibile. Una figura fondamentale nel MarTech è quella del Data Analyst, un professionista in grado di aggregare e analizzare i dati aziendali per creare nuovi modelli di business vantaggiosi e competitivi. Questo professionista raccoglie fonti ed esegue analisi di mercato, che trasforma in seguito in dati chiari e comprensibili.

Tra le attività del Data Analyst spicca la creazione di breafing strategici e aggiornamento costante dell’attività commerciale in rete, spesso supportato da software di data visualization. Questa figura esegue anche analisi esplorative di dati e implementa complessi modelli statistici e algoritmi di machine learning. Egli verifica ipotesi e adotta teorie per ottimizzare le conversioni dell’azienda con decisioni data-driven. Infine, collabora con manager aziendali, Data Scientists e Project Managers in modo da comprendere potenziali ostacoli al business aziendale.

La formazione suggerita per diventare Data Analyst prevede il conseguimento di un titolo di laurea triennale in economia e commercio, oggi frequentabile anche online, seguita da una specializzazione, master o magistrale, in Data o Business Analytics. In alternativa, in Italia si può diventare Data Analyst, in Italia con l’esperienza offerta dal PoliMI-IBM Collaborative Innovation Center for Business Data Analytics, nato dalla collaborazione tra l’azienda IBM e il Politecnico di Milano. Altre valide soluzioni si trovano sia negli Atenei online sia in quelli fisici nella capitale e in altre città italiane.

Quanto guadagna il Data Analyst?

Lo stipendio di un Data Analyst nel nostro Paese è poco inferiore a 30mila euro annuali, a 2.500 € mensili e a 15.13 € l’ora. Riguardo alle posizioni entry level lo stipendio si aggira intorno ai 24mila euro l’anno; mentre lievita a 42mila per i ruoli senior.