Un evento accademico presso l’Università di Catania è stato bruscamente interrotto ieri quando circa cento studenti, appartenenti al gruppo “Spine nel fianco”, hanno invaso l’aula magna del rettorato.
Il convegno, intitolato “La disforia di genere nei minori e la carriera alias negli istituti scolastici: questioni mediche, antropologiche e giuridiche”, organizzato dall’associazione “Scienza e vita”, ha visto la presenza di figure controverse come l’arcivescovo Luigi Renna e la senatrice Paola Binetti di Forza Italia.
Gli studenti, esprimendo il loro dissenso, hanno esposto striscioni con il messaggio “Fuori la transfobia da Unict!” e hanno criticato l’Università per ospitare un evento che ritengono escluda le voci della comunità studentesca e LGBTQ+.
Sottolineano una contraddizione tra la dichiarazione dell’università di essere un luogo di inclusione e la realtà percepita di discriminazione e mancanza di dialogo equo.
Salvatore Litrico, responsabile provinciale del dipartimento giustizia della Democrazia Cristiana, presente all’evento, ha descritto la scena come una forma di “violenza contro la democrazia”, critica la modalità di protesta degli studenti e la loro indisponibilità al dialogo.
Il convegno è stato sospeso e gli studenti hanno proclamato un’assemblea permanente nella stessa aula, annunciando un nuovo raduno per la mattina seguente.
Questo incidente pone in luce la tensione crescente tra la libertà accademica e le rivendicazioni per un ambiente universitario più inclusivo e rappresentativo.
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