Come capuire se siamo stati traditi

La cronaca degli  ultimi anni evidenzia come gente apparentemente normale, uomini e donne senza troppi grilli per la testa in realtà,  nasconde una doppia vita.

Il vicino della porta accanto o peggio ancora il vostro partner, potrebbe nascondere una doppia vita sentimentale. Allora per evitare di allargare in altezza le porte di casa, naturalmente per via delle corna che crescono inesorabilmente sopra la vostra testa, scopriamo alcuni consigli per capire se il vostro partner è veramente fedele.

Una volta il tradimento non era un atto privato, che nasceva e finiva all’interno della coppia: se era la donna a tradire, si parlava addirittura di crimine. Fino a meno di cinquanta anni fa, in Italia, un tradimento femminile poteva rendere legittimo il delitto d’onore, ovvero consentire al marito di poter ‘lavare nel sangue’ il torto subito, attraverso l’uccisione della moglie e/o dell’amante di lei. Diversa invece era la posizione dell’uomo che, da sempre, usufruiva della possibilità di una doppia morale sociale e familiare, per cui non era importante essere fedele, ma ‘sembrarlo’.

Se poi si veniva a sapere che tradiva la moglie con una o più amanti, o con prostitute, la cosa non faceva che accrescere la sua reputazione di ‘maschio’. Poi si è diffuso sempre di più il matrimonio d’amore e si è sentita l’esigenza di un rapporto esclusivo fra i due partners, desiderosi di trovare nell’altro, in virtù del sentimento d’amore condiviso, tutto quello che poteva essere necessario alla coppia: affetto, sessualità, compagnia, svago, responsabilità familiari ecc.

Quando negli anni settanta, in piena rivoluzione culturale e sessuale, ci si rese conto che questo tipo di amore era troppo idealizzato e che vi erano difficoltà oggettive nel renderlo concreto in una coppia di lunga durata, che restava insieme non per dovere, ma per piacere, si è tentato di trovare una nuova stabilità affettiva aprendo la coppia stessa verso l’esterno.

I rapporti fra i partners dovevano, nelle intenzioni, rimanere inalterati, malgrado l’accordo esplicito sui reciproci tradimenti. Erano i tempi delle comuni hippies, dove si praticava il libero amore. E così anche fuori e lontano da queste comuni, si cominciò a sperimentare la ‘coppia aperta’. Le persone si sposavano, o sceglievano di vivere in coppia, ma al patto, non ufficiale, di tollerare, più o meno di buon grado, i tradimenti del/della partner. Anche queste nuove aperture però, si è visto, non hanno risparmiato alle persone interessate gelosie, sofferenze, depressioni, per cui la moda della coppia aperta è andata via via scemando.

La coppia aperta degli anni settanta non va confusa con la pratica attuale dello ‘scambismo’. In questo ultimo caso infatti i due partners ‘tradiscono’ insieme e con la massima complicità ed inoltre cercano solo rapporti sessuali con partners occasionali, non storie private da vivere intensamente. La coppia di oggi dunque è una coppia più fedele, rispetto al recente passato, ma è a tempo, ‘finché dura’: chi non è disposto a subire il tradimento dell’altro infatti, chi lo vive come una vergogna, come un inganno, si rivolge subito all’avvocato e chiede la separazione.

Non c’è nessuno sforzo per cercare di superare questo momento di crisi, di capire se vi siano dei motivi che hanno portato la coppia a sbilanciarsi, a traballare… Eppure un tradimento in molti casi può essere anche un momento di rinascita per una coppia, perché porta allo scoperto dei problemi che i due partners non riuscivano a fare emergere ed a comunicare all’altro/a. Certamente, chi subisce un tradimento vive una situazione dolorosissima: è stato rotto un patto importante; si è creata una grossa ferita narcisistica, che produce effetti non solo sul tono dell’umore, ma anche sulla stima di sé stessi.

La rabbia si sovrappone al dispiacere, la tristezza si mescola con la gelosia e tutto insieme diventa un mix esplosivo difficile da contenere e da gestire. Non è infrequente che, giunto/a a questo punto il/la partner tradito/a pensi a perpetrare un piano di vendetta. Al contrario, chi tradisce, seppure spesso tormentato dai sensi di colpa, vive una sensazione di benessere, come sotto l’effetto di una droga: tutto è di nuovo bello intorno a sé, si sente più giovane, qualunque sia l’età reale, oltre che attraente, desiderabile.

Ma perché si tradisce? In primis, tutti lo sanno, il tradimento avviene sempre, o quasi sempre, quando la coppia è già in crisi, quando non ci si capisce più, non si comunica più e si è diventati estranei, non solo nel letto, ma anche nella vita. A volte però la crisi segue il tradimento,  non ne è la causa, almeno in apparenza: in apparenza infatti, tutto sembrava tranquillo, invidiabile, tanto era ‘perfetto’, eppure… Evidentemente le cose non stavano esattamente così. I motivi che inducono al tradimento sono molto diversi da caso a caso.

Gli uomini in genere tradiscono perché cercano sesso: o perché la partner abituale non desidera più avere rapporti frequenti, perché è incinta, perché ha appena avuto un bambino ecc. Le donne invece vanno con un altro perché cercano romanticismo, passione, batticuore, complimenti ecc. Ragioni completamente diverse, fra uomini e donne, che però diventano uguali quando ci si trova ad avere, insieme, un rapporto clandestino. Oltre che per attrazioni fatali, occasioni facili, desiderio sessuale, si può tradire per semplice desiderio di affermazione di sé, della propria libertà.

E’ un modo di mettere un confine nel rapporto simbiotico con l’altro che, se da una parte dava sicurezza, dall’altra rendeva la persona claustrofobica ed incerta sulla propria personalità e sulla propria vita. Altri motivi di tradimento sono il narcisismo, il gusto di sedurre, o di essere sedotti, il bisogno di trasgressione dovuto alla eccessiva routine, oppure la ricerca disperata di un mezzo per uscire dalla propria depressione: la speranza che una nuova storia, un nuovo amore, sia in grado di fare da propulsore ad una volontà ormai sbiadita, ad una vita ingiallita, che si consuma nella noia e nella tristezza. Ed a volte funziona.

Una relazione può essere breve o durare fino alla morte di uno dei due amanti. Quella breve è generalmente troncata dall’infedele, o termina,se scoperti dal coniuge. La maggior parte dei tradimenti durano da pochi mesi ad un anno o due. Oltre questo tempo o il matrimonio finisce o la relazione si pone in parallelo al matrimonio. A volte l’infedele confessa, talvolta gli amici lo dicono al coniuge, più spesso il coniuge trova un indizio, come una nota d’albergo o un incarico lontano.

La scoperta della relazione convalida i sospetti più che fornire nuove informazioni Alla scoperta della relazione si attribuisce molta importanza per le conseguenze individuali e del matrimonio. Un tradimento può infatti riparare o rompere un matrimonio. Il suo significato sta nel messaggio trasmesso. La Brown (1991) ha identificato alcuni dei messaggi più comuni nei tradimenti:

Ti faccio pagare la poca attenzione per me Non voglio esserti così tanto necessario Mi sono stufato Non mi piaci ma non posso vivere senza di te Aiutami ad andarmene La tabella mostrata in seguito evidenzia alcuni di queste tipologie e ne da alcune indicazioni. Vediamone ora alcune in dettaglio: Relazione che evita il conflitto .

Questa relazione fa dire al coniuge che il partner non ha attenzione per lui. Le coppie che non comunicano possono servirsi di una relazione per uscire da una cappa di controllata amabilità. L’infedele, marito o moglie che sia, è il più insoddisfatto e fa in modo di essere scoperto per fa saltare il coperchio delle problematiche del matrimonio. Questa relazione si attua abbastanza presto dopo il matrimonio con coppie che non hanno imparato a risolvere i conflitti. Queste sono coppie che lavorano sul matrimonio,tentano di piacere,sacrificarsi e perfezionarsi. La comunicazione è limitata per evitare conflitti.

Si tratta di persone educate si da bambini a pensare che la collera è negativa, o puniti se in disaccordo. Queste coppie limitate nella comunicazione finiscono per lanciarsi in una relazione extraconiugale, che viene di solito subito scoperta, è di rado seria e ha lo scopo di ottenere l’attenzione del coniuge. Poiché il significato del tradimento per queste coppie è nel massaggio, il perdono immediato non serve a nulla. Il risultato al contrario sono altri tradimenti. Anche la fine del matrimonio cambia poco i coniugi né imparano come negoziare i conflitti. Vi è una ottima prognosi per il matrimonio quando la relazione serve ad affrontare i problemi e imparare a risolvere le diversità. La scoperta della relazione è una ragione per cercare la terapia.

Spesso l’infedele chiede aiuto, mandato dal coniuge per saper dove ha sbagliato con lui. La colpa dell’infedele, oltre la sua tendenza alla irresponsabilità, gli fa accettare la piena responsabilità della situazione. Se si presenta la coppia, il coniuge è molto ossessivo sulla relazione extraconiugale e tenterà di indurre il terapeuta a punire o mettere a posto l’infedele. Questo è il solo tipo di relazione extraconiugale in cui l’infedele esprime molta colpa.

Relazione che evita l’intimità :

Problemi di intimità sono presenti in ogni relazione,ma nel caso specifico no si cerca per proteggersi contro le ferite e disaccordi.

I coniugi hanno paura di abbassare le barriere e diventare vulnerabili. La relazione che evita l’intimità avviene dopo diversi anni di matrimonio quando i partners si conoscono bene e il potenziale di sviluppo di intimità mostra paurose chiusure. Le coppie sembrano essere come quelle dell’evitare il conflitto e si preoccupano a vicenda. E’ come se i partners fossero cresciuti con una famiglia caotica,con alcolizzati o abusi,o dove vi era una facciata di apparente calma.

Il maggior segnale di questo tipo di relazione è che entrambi i coniugi sono coinvolti. Ci sono più parti nel conflitto fissando interazioni triangolari note ai terapeuti. La coppia coinvolge l’altro nelle loro lotte nel modo in cui questo può essere coinvolto. Chi evita l’intimità è molto capace a lottare. Le battaglie possono essere calde o fredde ma solo così i partner si incontrano. La relazione sessuale extraconiugale è parte del conflitto e i loro discorsi sono pieni di sarcasmo critica e offese. Non ci si incolpa.

Sotto la facciata vi è grande pena e paura. Ognuno vorrebbe dire all’altro “Desidero stare con te”, invece reagiscono e se la prendono con qualcuno o qualcosa. Questa spirale di collera è il centro della relazione che evita l’intimità. Il coniuge è dipinto come incurante, in contrasto all’amante, che prende il ruolo di cavaliere sul cavallo bianco, poiché non ha il peso della routine quotidiana. Queste relazioni extraconiugali sono paradossali: incamerano fantasie romantiche ed evitano l’intimità.

Rivelare una tale relazione può portare a nuove guerre e spesso la lotta induce la coppia a cercare aiuto, entrambi i coniugi hanno molta energia per lottare e il terapeuta può utilizzarla dirigendola verso un cambiamento. La prospettiva per il matrimonio è favorevole,aiuta i partners a vedere i loro sentimenti. Solo così s’incontrano i loro reciproci bisogni. Se non vi sono conseguenze, la relazione porta ad una nuova vita.

Fissazione sessuale:

Questo tipo di tradimento è condotto da chi lotta con i bisogni emotivi per vincere battaglie e per conquistare per ricevere amore. Privi di emozioni,schiacciati o abusati da bambini, non sono cresciuti. Cercano il pubblico applauso in pubblico, nella politica, in privato, nelle conquiste sessuali. Può avere più relazioni nel tempo e non riempie mai il vuoto.

Avviene ad ogni età e anno di matrimonio, capita più al marito che alla moglie, perché ha forse più potere. Vi è sfida e incuranza, quando la relazione finisce si arrabbiano e se il terzo era conosciuto è notizia da prima pagina. Mentre sono affascinati dal conquistare hanno paura del tradimento e invocano anche risarcimenti. Il coniuge dell’infedele ci passerà sopra, specie in un matrimonio di lunga data. Il classico caso è quello della moglie del politico,il quale ha una relazione. Rapporti come questi possono indurre a coinvolgere un bambino come fosse un adulto. In questa tipologia l’infedele è un dipendente, entrambi i coniugi sono narcisisti. Non molti chiedono aiuto anche se ciò potrebbe stabilizzarli. Un maschio del genere si riconosce facilmente, viene solo, si vanta di molte relazioni, e usa termini sessuali.

E’ deduttivo, riluttante a finire la seduta e chiede favori. Le donne si identificano meno bene perché non accettano questa relazione ,si vergognano e tendono a nasconderla. Questi matrimoni durano anni, il coniuge non tiene in conto la relazione e continua a soddisfare i bisogni dell’altro senza cambiamenti. Se l’infedele esce dal ruolo, il matrimonio precipita. Per cambiare, entrambi i coniugi devono esaminare le reciproche conseguenze e intraprendere la strada giusta per il cambiamento.

Relazione nido vuoto:

In questo caso i partecipanti sono uomini di mezza età sposati da più di 20 anni considerati uomini di casa, con nessuna grossa emozione con le mogli e sposatisi per sicurezza. Ammettono di non aver amato il coniuge e dubitato più volte del matrimonio ma sono comunque disposti a farlo funzionare. Spesso focalizzano le risorse sui figli. La famiglia di origine aveva un modello negativo ed essi vogliono essere l’opposto di quello. Un padre furioso produce una persona dolce, una madre invischiata, una persona distanziata, ma la famiglia non è una formula e quando s’accorgono che la formula non funziona questi uomini diventano frustrati. Non più attratti dalle mogli cercano altre soddisfazioni. Il tradimento offre loro quello che hanno perduto nel matrimonio.

Non dividono più la camera da letto e la comunicazione si limita al quotidiano. Non ostentano la relazione come i sessuali,sono preoccupati dall’incapacità di agire bene sia nel matrimonio che nella relazione extraconiugale, che diventa una cosa seria che può durare 5 o 10 anni o più. Fino a oggi le donne sembrano non farne parte, ma stanno iniziando. Vi sono due varianti della relazione” prenditi cura di lei così che posso lasciarla”o “ Non ti piaccio ( ma non posso stare senza di te” La prima ha un senso di bravata ed è come la relazione chiamata ultima chance. E’ la crisi dell’uomo di mezz’età sebbene la cosa sia più complessa. E si ha con una donna molto più giovane. ; il matrimonio non è morto ma malato. Solo i figli li legano ma se hanno lasciato casa non hanno più questa funzione.

La relazione extraconiugale rinvigorisce, eccita ,fa sentire giovani e fa fare cose che si pensava non si potessero più fare. Nella tipologia “non ti amo più“il matrimonio è durato anni. La relazione può essere più lunga. Molti mariti desiderano lasciare la moglie ma gli sembra difficile e passano meno tempo possibile a casa e inventano scuse per assenze notturne. La moglie brontola ma convive con la situazione. L’uomo infedele in questa versione è sempre depresso anche se le sue energie sono tutte incanalate nella sua carriera lavorativa.

Se va dal terapeuta chiede di separarsi. Sebbene i motivi della relazione extraconiugale siano gli stessi, i modelli per la donna infedele sono diversi in questo caso. È di solito più giovane del marito, e i bambini sono ancora a casa. Cerca un uomo della stessa età sposato o no. La relazione comincia come un’amicizia, forse sul lavoro. Una volta coinvolta, vuole tenere segreta la relazione. La società è dura con le donne che hanno un amante ed essa ha paura di perdere i bambini, la sicurezza economica e gli amici, se viene scoperta.

La donna crede che se vi è un problema nel matrimonio è dovuto a qualcosa che lei ha fatto. La situazione tipica ì che lei vuole una famiglia come ha sempre desiderato e se il marito non condivide lo sforzo, essa cerca di trovare compensazione alla sua assenza. Dopo il matrimonio, il marito può aver avuto una relazione extraconiugale, ma anche se scoperta lei la trascura per il bene della famiglia sebbene gli faccia sapere che è molto ferita. Il coniuge nella relazione nido vuoto va dal terapista dopo che ha l’idea che il marito rientri nel matrimonio. Depressa, alterna sentimenti di colpa ,non rigetta il marito e si sente distrutta.

La sua vita di prima è finita, il ruolo di divorziata anziana non è facile. In questi casi non si creano più rapporti soddisfacenti tra i coniugi, il marito può sposare l’altra o restare ma continuare a pensare all’altra donna. Le donne di solito scelgono di mantenere il matrimonio e la relazione extraconiugale può continuare fino alla morte.

Relazione con uscita di casa

Aiutami ad andarmene” è la relazione con uscita di casa. È come se si dicesse:

Sono ancora desiderabile, posso fare quello che mi pare. La motivazione di fondo è duplice, da una parte, una ricerca di convalida di sé, dall’altra, evitare di parlare di responsabilità per la fine del matrimonio, cioè la relazione extraconiugale distrae dalle difficoltà e pene dell’ormai inevitabile fine del matrimonio. IL terzo,l’amico,è qualcuno con cui parlare delle insoddisfazioni dei sentimenti e delle speranze per il futuro. Poiché questi tradimenti accadono prima della separazione sembrano esserne la causa ma non è così. Sebbene molti dicano che non vogliono essere scoperti tuttavia lavorano in tal senso.

La passione e la ricerca del coniuge di un motivo di separazione rendono il segreto impossibile. Sebbene si tenda ad evitare conflitti, le relazioni hanno sempre segni di curiosità, difficilmente l’infedele dice “non volevo ferirti”, alla fine si concentrano su chi è il “tipo cattivo”. Per molti l’idea dell’amante come il cattivo è protettiva. La relazione è un penoso tradimento. L’infedele può legalizzare la situazione sposando l’amante per evitare altre conseguenze.

Se accade vi è alta probabilità che il matrimonio finisca come è finito il primo. Spesso finisce subito dopo raggiunto lo scopo. Come terapeuti è opportuno tenere sotto controllo le nostre reazioni, potremmo desiderare abbandonare l’infedele per proteggere il coniuge ferito, Possiamo essere spaventati all’idea di rivelare un tradimento e mantenere il segreto. Quando ascoltiamo i clienti,separando le nostre paure,lontani da giudizi morali, offriamo a loro un’opportunità di non cadere in altri tradimenti. Fonte: Infocuore.info Fonte: Psicolinea.it

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.