Con una lettera inviata ai 33 sindaci ed ai presidenti dei consigli comunali della provincia di Agrigento che aderiscono all’AICA ,la società consortile del servizio idrico , il presidente del consiglio comunale di Racalmuto, Sergio Pagliaro, esprime profonda amarezza, per la scelta della Regione Sicilia di concedere i dieci milioni di euro da trasferire all’AICA, tramite un prestito ai comuni, che devono restituirli alla Regione in cinque anni, oltre gli interessi e chiede ai sindaci  di attivarsi per chiedere la modifica immediata della l.r. n. 22 del 3 agosto 2021, affinchè il finanziamento  venga concesso a fondo perduto o con un prestito ponte, direttamente alla società consortile.

“I Comuni dell’agrigentino, già in gravissime difficoltà finanziarie , molti non riescono ad approvare i bilanci per i notevoli disavanzi tra entrate ed uscite,- afferma Pagliaro – non sono nelle condizioni di sostenere questi ulteriori oneri che li porterebbero, sicuramente , al dissesto.

Un comune di 10 mila abitanti dovrebbe caricarsi un debito di oltre 300 mila euro , Agrigento  oltre 1 milione e 500 mila euro, cifre assolutamente insostenibili.

I cittadini oltre a soffrire tutti i disagi di un servizio idrico scadente con turni di erogazione, in alcuni casi di circa 20 giorni, a fronte di un costo elevatissimo delle bollette , tra il più alto d’Italia, adesso devono anche sobbarcarsi il pagamento di queste ulteriori somme per la gestione dell’AICA. Molto aleatorio – conclude il presidente del consiglio comunale di Racalmuto- l’impegno dell’AICA per la restituzione delle somme ai comuni da girare alla Regione, le difficoltà iniziali della consortile, sicuramente, non le permetteranno di onorare tali impegni entro i termini richiesti dalla Regione Siciliana, quindi dovrebbero essere i cittadini a subire un ulteriore salasso finanziario”.