Ravanusa, cassazione annulla 2 condanne sul processo Vivacqua

Emergono novità importanti nel processo riguardante l’omicidio del ravanusano Paolo Vivacqua, ucciso nel suo ufficio a Desio il 14 novembre 2011 con ben 7 colpi di pistola. Nella giornata di Mercoledì la prima sezione della Corte di Cassazione ha annullato le sentenze, di primo grado e di appello, di condanna a 23 anni di reclusione rinviando ad un nuovo processo in Appello a Milano nei confronti di Diego Barba e Salvino La Rocca, in carcere dal 25 marzo 2014. Per Antonio Giarratana e Antonio Radaelli invece, considerati gli esecutori materiali del delitto di Vivacqua nonché dell’uccisione della sua consuocera Franca Lojacono, è stato confermato l’ergastolo con esclusione dell’aggravante della premeditazione. “A mio avviso la Corte di Cassazione ha accolto le considerazioni avanzate dal sottoscritto e da altre difese in merito al movente ed al fatto che non si tratta di una doppia conforme nella sostanza – ha commentato l’avv. Salvatore Manganello, difensore di La Rocca. “Il movente o la causale del delitto non può fungere da base per la ricerca della prova ma da collante agli indizi dopo una valutazione globale degli stessi. Oltretutto,  ritengo che per La Rocca è stato determinante l’aver rilevato l’assenza di prova in merito al PACTUM con il mandante e i Killers” – termina il legale. Di Pietro Geremia

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Published by
Davide Difazio