Il Papa rende omaggio a don Pino Puglisi, primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia. Il prossimo 15 settembre, a 25 anni dalla morte per mano mafiosa dell’eroico sacerdote, Francesco andrà in visita in Sicilia alle diocesi di Piazza Armerina (Enna) e di Palermo. E’ stata la Prefettura della Casa pontificia a specificare che il viaggio del Papa si svolgerà nel 25° anniversario della morte del beato Puglisi, ucciso nel giorno del suo compleanno nella periferia palermitana di Brancaccio. Nello stesso quartiere dov’era nato 56 anni prima e dove dal 1990 svolgeva il suo ministero come parroco di San Gaetano. Per la sua attività di promozione umana ed evangelizzazione, condotta dal pulpito parrocchiale, con la realizzazione del centro «Padre nostro» e con l’insegnamento nelle scuole, don Pino finì nel mirino delle famiglie mafiose che controllavano il quartiere, soprattutto i fratelli Graviano, legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella. Il sacerdote non tentava di portare sulla giusta via quanti erano già entrati nel vortice della mafia, ma cercava di non farvi entrare i bambini che vivevano per strada e consideravano i mafiosi degli idoli. Si rivolgeva spesso ai mafiosi durante le sue omelie, a volte anche sul sagrato della chiesa. Don Puglisi tolse dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dal crimine, e impiegati per piccole rapine e spaccio. Il fatto che togliesse giovani alla mafia fu la principale causa dell’ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo. Decisero così di ucciderlo, dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno. Il 15 settembre 1993 intorno alle 22.45 fa ucciso davanti al portone di casa in Piazzale Anita Garibaldi, nella zona est di Palermo. Mandanti dell’omicidio furono i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano, arrestati il 26 gennaio 1994. Giuseppe Graviano fu condannato all’ergastolo per l’uccisione di don Puglisi il 5 ottobre 1999. Il fratello Filippo, assolto in primo grado, fu condannato in appello all’ergastolo il 19 febbraio 2001. Condannati all’ergastolo dalla Corte d’assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti – oltre al pentito Giuseppe Grigoli che collaborò con gli inquirenti – del commando che aspettò il prete sotto casa. Il 28 giugno 2012 la Congregazione delle Cause dei santi ha promulgato il decreto di beatificazione di don Puglisi per il martirio “in odium fidei”. Il 25 maggio del 2013, poi, sul prato del Foro Italico di Palermo, davanti ad una folla di circa centomila fedeli, don Puglisi è stato proclamato beato. La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, mentre a leggere la lettera apostolica con cui si compie il rito della beatificazione è stato il cardinale Salvatore De Giorgi, delegato da papa Francesco. Don Pino Puglisi è stato il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia. Fonte: lasicilia.it (http://www.lasicilia.it/news/cronaca/163421/papa-francesco-torna-in-sicilia-per-commemorare-don-pino-puglisi.html)

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.