Agrigento

Retata Anti-Mafia a Santa Margherita di Belìce: Arrestati Quattro Sospettati di Estorsione

Nel cuore della notte, sotto il velo dell’oscurità, l’azione decisa della squadra mobile della questura di Agrigento ha portato all’arresto di quattro individui a Santa Margherita di Belìce. Le manette sono scattate in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse su richiesta della Dda di Palermo e siglate dal gip del capoluogo regionale.

L’inchiesta, con complessivi 6 indagati, ha portato alla luce un giro di estorsioni e legami mafiosi mai spezzati, coordinata appunto dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo e sviluppata sul campo dallo Sco, dalla Sisco di Palermo e dalle squadre mobili di Agrigento e Palermo.

L’operazione, mirata a smantellare presunte attività di associazione mafiosa e estorsioni, ha destato l’attenzione in una comunità di poco meno di 6mila abitanti. Numerosi cittadini ora si interrogano sulle identità dei soggetti coinvolti e sui motivi che hanno condotto alle loro misure restrittive.

Tra gli arrestati figura Pietro Campo, settantaduenne noto come il boss della famiglia di Santa Margherita di Belìce, già detenuto con una condanna definitiva a 14 anni. Campo, figura di spicco nell’organizzazione criminale, è stato individuato come uno dei pochi intermediari di comunicazione con Matteo Messina Denaro, il latitante capo di Cosa Nostra.

Un video, registrato nel 2009, sembra confermare il legame tra i due, mostrando Campo in compagnia di Messina Denaro in un luogo rurale.

Gli altri tre arrestati, Giovanni Campo, Piero Guzzardo e Pasquale Ciaccio, sono stati condotti in carcere, mentre Domenico Bavetta è stato posto ai domiciliari. Le indagini proseguono per smascherare ogni ramificazione dell’organizzazione criminale e assicurare alla giustizia coloro che minano la sicurezza e la legalità del territorio.

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Published by
Redazione Giornalistica