Canicattì, dietrofront delle autorità: torna ai domiciliari il Notaio Pecoraro

Un vero e proprio valzer giudiziario sembra aver preso luogo sulla vicenda che ha coinvolto il notaio 74enne Antonino Pecoraro di Canicattì.

Dopo l’arresto del sospettato avvenuto in seguito all’operazione antimafia denominata “Nebrodi” e al rilascio dello stesso da parte del giudice del riesame di Messina per via di un vizio di forma, il giudice delle indagini preliminari ha deciso di accogliere la richiesta della Procura per il suo ripristino della custodia cautelare ai domiciliari insieme ad altri 9 indagati.

Secondo la Dia messinese il notaio canicattinese, già attenzionato dal suo stesso ordine professionale per alcuni movimenti sospetti per atti di usucapione, sarebbe stato un pezzo indispensabile della scacchiera volta a permettere ai membri del clan non solo l’acquisizione di alcuni appezzamenti di terreno appartenenti a terze persone senza che questi lo sapessero ma anche a perpetrare una truffa nei confronti dell’Unione Europea ricevendo i finanziamenti messi a disposizione dalla stessa UE per i proprietari di fondi agricoli.

Di Pietro Geremia

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Published by
Davide Difazio