Un giovane di Agrigento ha perso l’opportunità di diventare un allievo finanziere a causa di un episodio risalente a quando era minorenne: il possesso di uno spinello.
Questo dettaglio del suo passato è riemerso durante il processo di selezione per un concorso della Guardia di Finanza, portando alla sua esclusione per mancanza dei requisiti di “moralità e condotta”.
Il caso risale al 2022, quando il ragazzo ha partecipato al concorso per titoli ed esami delle fiamme gialle. Tuttavia, la sua candidatura è stata respinta a causa di un incidente avvenuto nel 2016, all’interno del suo istituto scolastico.
Durante un controllo, i carabinieri lo sorpresero in possesso di una sigaretta contenente una miscela di tabacco e hashish, del peso di 1,5 grammi. Nonostante si trattasse di una quantità minima e l’episodio fosse isolato, fu segnalato alla prefettura come assuntore di stupefacenti.
Non accettando la decisione, il giovane ha intrapreso una battaglia legale, rivolgendosi prima al TAR del Lazio e poi al Consiglio di Stato, sperando di essere riammesso al concorso.
I suoi legali hanno sottolineato che l’episodio era unico, avvenuto in un periodo di fragilità giovanile, e che la normativa riguardante il possesso di stupefacenti era stata modificata solo successivamente.
Tuttavia, le obiezioni non sono state accolte. Il Consiglio di Stato ha sottolineato l’importanza per la Guardia di Finanza di accertare l’irreprensibilità del comportamento dei candidati, vista la natura delle funzioni che sarebbero chiamati a svolgere.
Tra i criteri di esclusione figura infatti l’uso o il possesso di stupefacenti.
La decisione ha sollevato questioni riguardo la proporzionalità delle misure adottate nei confronti di giovani che hanno commesso errori minori durante l’adolescenza.
Il caso del giovane agrigentino mette in luce la difficoltà di riscattarsi da un passato imperfetto in un sistema che spesso non concede seconde possibilità.