Sul green pass necessario per la ripartenza della scuola si sta consumando una polemica paradossale. Il problema, infatti, non è tanto la vaccinazione del personale, che in Sicilia ha superato l’80 per cento, ma tutto quello che non è stato fatto in questi mesi e che era indispensabile fare per garantire l’avvio del nuovo anno scolastico in sicurezza”. Lo dice Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil Sicilia.

“Mi riferisco – spiega – al rifinanziamento del fondo da 1 miliardo e 850 milioni di euro, ridotto quest’anno a 350 milioni, per l’assunzione del personale covid e per la riduzione del numero di studenti per classe.

Agli investimenti sull’edilizia scolastica per l’adeguamento delle infrastrutture e la costruzione di nuove classi. Al potenziamento dei trasporti pubblici, che durante il periodo scolastico sono strapieni di passeggeri. All’adeguata fornitura di dispositivi di protezione individuali, in particolare per i docenti della scuola dell’infanzia e della primaria”.

“Voglio sottolineare – prosegue Rizza – che per gli studenti sotto i 12 anni non è prevista nessuna forma di vaccinazione, per cui i docenti e il personale ata vaccinati si troveranno a contatto con centinaia di bambini e ragazzi non vaccinati”. “Alla fine – conclude – ci ritroviamo ancora una volta con il rischio concreto di costringere i nostri studenti, per il terzo anno consecutivo, alla didattica a distanza. Una modalità i cui effetti collaterali sono noti a tutti (dispersione scolastica e povertà educativa) e che pertanto andava evitata a tutti i costi”.