Ribaltando la decisione di primo grado, la seconda sezione civile della Corte d’appello di Palermo ha ordinato all’Azienda ospedaliera Civico di risarcire 1.185.100,46 euro a Abdul Wadud, il padre di Arafat, che ha subito gravi danni neurologici e fratture alla nascita a causa di errori medici nel 2004. La sentenza rappresenta un significativo sviluppo in una battaglia legale che dura da quasi due decenni.

Dettagli del caso

Il piccolo Arafat, oggi ventenne, ha subito gravi conseguenze fisiche a seguito di errori gestionali e medici durante il parto di sua madre, Mosammat Safa Khatun, originaria del Bangladesh.

Le indagini mediche, sostenute da una consulenza esperta, hanno evidenziato una serie di negligenze nel trattamento ricevuto all’ospedale, che ora si traducono in un risarcimento multimilionario.

La sentenza della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ha riconosciuto ad Arafat un’invalidità del 75% e ha sottolineato le responsabilità sia dell’ospedale che della società di assicurazioni, Amtrust Assicurazioni Spa, la quale è stata ordinata a coprire le somme risarcite nei limiti della franchigia contrattuale.

Rappresentanza legale

La famiglia di Arafat è stata rappresentata dagli avvocati Giancarlo Greco e Sara De Luca, che hanno sostenuto con successo la causa contro l’Azienda ospedaliera Civico, rappresentata legalmente da Caterina Rizzotto e Francesco Palma.

Impatto e riflessioni

Questa sentenza non solo porta giustizia ad Abdul Wadud e alla sua famiglia ma solleva anche questioni importanti riguardo la sicurezza dei pazienti e la responsabilità medica. Il caso evidenzia la necessità di rigorosi standard di cura nelle strutture sanitarie e di un monitoraggio efficace per prevenire errori che possono avere conseguenze devastanti per la vita dei pazienti.

La sentenza è un chiaro messaggio sulle implicazioni legali e finanziarie degli errori medici, ponendo l’accento sulla necessità di un’assicurazione adeguata e sulla responsabilità delle istituzioni mediche di garantire la massima cura e sicurezza.