Due residenti di Caltanissetta, un notaio e una badante, sono stati ufficialmente rinviati a giudizio per il presunto reato di peculato continuato in concorso, accusati di aver depredato il conto corrente di una anziana di 95 anni a Casteltermini.
La notizia, riportata oggi sulle pagine del Giornale di Sicilia, rivela che la somma sottratta si aggira intorno ai 70.000 euro.
Nonostante la presunta vittima sia deceduta, un nuovo sviluppo coinvolge un membro della sua famiglia, che si è costituita parte civile nel procedimento giudiziario.
L’accusa si concentra sul presunto peculato continuato in concorso, coinvolgendo sia il notaio che la badante.
Secondo le indagini, la badante avrebbe ottenuto l’impiego presso l’anziana grazie all’intercessione del notaio.
È durante questo periodo di lavoro che si sarebbe verificato il reato, culminando con la presentazione di una querela da parte di un parente della anziana derubata.
I fondi, secondo le accuse, sarebbero stati sottratti dal conto corrente nel periodo di tre mesi e mezzo.
La ricostruzione degli investigatori suggerisce che il notaio si sia recato in banca a nome dell’anziana, chiedendo l’apertura di un nuovo conto intestato a lei e ottenendo un carnet di assegni.
Nel frattempo, la badante avrebbe falsificato la firma della pensionata (titolare del conto), emettendo sei assegni, quattro dei quali a suo favore, per un totale di 60.000 euro.
Questa somma, secondo quanto dichiarato, sarebbe stata giustificata come “donazioni per il pagamento di spese future”.
Inoltre, due ulteriori assegni, uno di circa 7.500 euro a favore di una compagnia assicurativa per una polizza vita a beneficio del notaio, e l’altro di 1.500 euro versato direttamente sul conto del medesimo notaio, completano il quadro delle presunte irregolarità finanziarie.