Asssessore alla Salute Ruggero-Razza

Undici persone, tra cui l’ex assessore regionale alla Salute e neo parlamentare europeo di FdI, Ruggero Razza, sono state rinviate a giudizio nel quadro di un’inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania.

L’indagine si concentra su incarichi nell’ambito di progetti finanziati e approvati dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana, con accuse di aver favorito “predestinati” o congiunti attraverso bandi su misura ed esami pilotati.

Tra gli altri rinviati a giudizio figurano Ignazio ‘Igo’ La Mantia, ex presidente dell’ordine dei medici, Giuseppe Arcidiacono, dirigente medico dell’ospedale Garibaldi e ex candidato a sindaco di Catania per FdI, e altre figure professionali del settore medico e amministrativo.

Parallelamente, Aldo Missale, ex direttore amministrativo dell’Ordine dei Medici di Catania, è stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per corruzione, mentre il medico Calogero Grillo, accusato di turbativa d’asta, ha ricevuto una condanna a otto mesi con pena sospesa.

Missale dovrà inoltre risarcire le parti civili, incluse le aziende ospedaliere Policlinico e Garibaldi, con una provvisionale di 30mila euro ciascuno, mentre Grillo dovrà versare 10mila euro di provvisionale al Policlinico universitario.

Ruggero Razza, da parte sua, ha espresso fiducia nel sistema giudiziario e ha sottolineato la normale procedura di dibattimento nel sistema processuale italiano. Ha anche evidenziato di aspettare il giudizio di merito con ansia, confidando nella documentazione e nelle prove che ha prodotto per dimostrare l’infondatezza delle accuse.

Questo caso evidenzia la continua vigilanza sulle procedure di assegnazione e gestione degli incarichi pubblici, soprattutto in settori critici come la sanità, dove la trasparenza e l’equità devono guidare ogni decisione.

Con il procedere delle indagini e del processo, la comunità aspetta di vedere se giustizia sarà fatta, ribadendo l’importanza del rispetto dei principi costituzionali nell’amministrazione pubblica.