I canili di Sciacca sono al collasso. Nonostante la forte attenzione mediatica che ha avuto il comune della provincia di Agrigento negli ultimi mesi per via della strage dei 30 randagi uccisi con delle polpette avvelenate, pochissimi sono stati i casi di adozione. I dati parlano chiaro: si contano letteralmente sulle dita di una mano il numero di cani randagi adottati, mentre procede a ritmo più o meno serrato, da parte del comune, le sterilizzazioni con un numero di 4 o 5 a settimana e con la conseguente reimmissione dei quadrupedi in libertà. Nel frattempo si aspetta una nuova riunione tra il Comune, l’Asp e le associazioni animaliste per discutere del problema randagismo, che sta via crescendo e diventando sempre più allarmante con un numero di ricoveri di animali randagi nelle strutture site tra Sciacca e Santa Margherita Belice di circa 200 unità.
Di Pietro Geremia