Marcia indietro del governo. L’ondata attuale dei contagi ha spinto il ministero della salute, in cooperazione a quello dell’Istruzione, a modificare nuovamente il protocollo e di ripristinare il criterio usato fino a poche settimane fa che prevedeva che con un solo positivo in classe sarebbe scattata in automatico la quarantena per tutti e si sarebbe ritornati così alla DAD didattica a distanza.
Ecco cosa dice la circolare pervenuta stamattina: “Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate a intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione della Regione o dell’Asl, il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della asl in ordine all’individuazione dei soggetti (da considerare ‘contatti stretti’ a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena”.
Ecco cosa prevede lacircolare ‘Aggiornamento delle indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico’ firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza e dal capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Miur, Jacopo Greco.
Nella stessa circolare si spiega la ragione di questo inasprimento delle misure preventive per la diffusione dei contagi: “Ultimamente si sta assistendo ad un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2, anche in età scolare, con una incidenza (casi-popolazione) settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100mila abitanti (19-25 novembre): valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi”.
I dirigenti scolastici accusano le aziende sanitarie locali, con il presidente nazionale Antonello Giannelli che dice: “Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l’allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione, che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento”. Con l’aumento della pressione dovuta alla risalita dei casi le regole del protocollo sono saltate costringendo al ricorso alla Dad anche con un solo caso di positività in classe. La pandemia è ben lontana dalla sua conclusione e dobbiamo tutti collaborare per contrastarla, iniziando da una più completa vaccinazione di massa”,
Di Salvatore Gioacchino Cacciato