Si ritorna a parlare del problema sicurezza negli ospedali siciliani. Dopo gli episodi di cronaca delle scorse settimane, che avevano visto come protagonisti medici e infermieri aggrediti nell’astanteria di diversi ospedali siciliani, adesso l’ennesimo caso avvenuto a Catania. Questa volta ad essere stato aggredito è un vigilantes in serviazio presso il pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Il fatto è avvenuto domenica scorsa, la guardia giurata è stata aggredita da un utente ed ha subìto la rottura della mandibola. A soccorrerlo un collega presente che, con non poche difficoltà e con l’aiuto degli agenti della polizia nel contempo intervenuti, è riuscito ad evitare conseguenze peggiori. Secondo l’Ugl etnea, che ha dato notizia dell’accaduto, bisogna “rivedere l’intero sistema di accoglienza e vigilanza all’interno dei pronto soccorso di tutta la provincia di Catania.” Il segretario generale teritoriale Giovanni Musumeci ed il segretario provinciale di Ugl sicurezza civile Giovanni Vitale hanno annunciato che chiederanno al Prefetto la convocazione urgente di un tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza, allargato ai manager delle aziende ospedaliere ed alle forze sindacali, per affrontare questa situazione “perché non è più possibile che possano essere giornate ed ore in cui i posti di polizia rimangono sguarniti, che non venga ancora disposto il necessario invio degli uomini dell’esercito, a supporto del personale in servizio, ma soprattutto che gli agenti della vigilanza armata svolgano funzioni di portierato all’interno dei locali quando invece dovrebbero operare immediatamente all’esterno della struttura per assicurare, in casi del genere, un intervento celere”. “Quello che è accaduto, infatti, prima o poi sarebbe successo – aggiungono Musumeci e Vitale – perché le guardie giurate particolari operanti all’ingresso degli ambulatori non sono in alcun modo messe nelle condizioni di poter intervenire in modo efficace”.