Anniversario Giovanni Falcone

“Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”.

Queste parole le pronunciava Giovanni Falcone, negli anni in cui era impegnato in prima linea nella lotta alla mafia.

Oggi, a distanza di 30 anni, vediamo come nulla è cambiato nell’intreccio mafia – politica che ha portato alla morte di Falcone, Borsellino e di tanti uomini dello stato che hanno creduto negli ideali di giustizia.

Una giustizia calpestata e offesa dai vertici del Governo di allora che con lacrime di coccodrillo si presentarono a Palermo per commemorare le vittime innocenti delle stragi di quel terribile anno.

La rabbia dei Siciliani onesti allora esplose con prepotenza con urla e invettive contro i politici presenti ma purtroppo durò poco, a distanza di 30 anni vediamo come la rassegnazione alla corruzione politico – mafiosa del popolo siciliano e dell’Italia in genere, ha consentito a questo sistema marcio di andare avanti portando oggi allo sfracello il nostro povero Paese.

Oggi, rivedendo le immagini drammatiche della strage di Capaci e riascoltando le denunce di Falcone rimaste nel dimenticatoio per anni, una rabbia maggiore di allora mi assale e mi turba poiché ho la consapevolezza che nulla o quasi è cambiato!!!

Assistiamo da decenni ad una squallida retorica di Politici “corrotti” che parlano di giustizia, esaltando uomini morti per lo Stato ma per i quali loro stessi hanno remato contro. E allora cari lettori, visto che il sistema che ci governa è ormai un malato terminale deve essere il popolo a riprendersi quella dignità che tanto reclama .

Queste semplici righe non hanno la presunzione di cambiare il mondo ma di sicuro hanno la consapevolezza che se tutti insieme crediamo con forza che tutto si può trasformare.

L’ostruzionismo di alcuni politici è inaccettabile ed è anche un vero e proprio sabotaggio contro il nostro Paese in un momento difficilissimo. I politici attuali, per lo stile di vita che conducono, non sono più credibili e rappresentano un’offesa per i milioni di Italiani che a stento riescono a vivere.

Con quale diritto chi guadagna 30 mila euro al mese può permettersi di perseguitare gli onesti e i poveracci premiando i corrotti, i privilegiati e i banchieri? Bisogna mettere insieme libertà e solidarietà, meritocrazia, trasparenza e sostegno alle fasce deboli.

In questa intervista il giudice Giovanni Falcone intervistato da Corrado Augias a “Telefono Giallo” nel 1991 annuncia che c’erano dei segnali evidenti di un imminente attentato , tanto che la sua affermazione lascia di stucco il giornalista che gli chiede ulteriori spiegazioni.

La cronaca di quache mese dopo fa capire come Falcone avesse già intuito da tempo qual era la sua sorte ma nonostante tutto andò avanti nella consapevolezza dei rischi che correva nel contrastare cosa nostra e tutte le altre mafie.

Altro aspetto del clima avvelenato di quei tempi sono gli attacchi fatti al giudice Falcone in varie trasmissioni televisive da parte della stampa che, nel periodo del suo trasferimento a Roma come dirigente degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia, lo accusa di essere più morbido nella lotta alla mafia.

Oggi, gli stessi personaggi che si ergono a paladini dell’antimafia e che presenziano in pompa magna gli anniversari della sua morte, quand’era in vita lo criticavamo aspramente!!!

Ma voglio concludere questo mio editoriale con la stessa domanda che ho posto nel titolo, cosa è cambiato in tutti questi anni? Come sarebbe oggi l’Italia se Falcone e Borsellino fossero ancora tra noi? A voi i commenti.

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.