Il giudice del tribunale di Siracusa ha condannato un 36enne originario di Rosolini per aver ucciso la propria moglie di 31 anni bruciandola viva.
Nel dettaglio, pare che la causa scatenante del tragico fatto sia stata una richiesta di sole 20 euro che l’uomo avrebbe fatto alla compagna. Al diniego di questa, il piromane sarebbe andato su tutte le furie dandole dunque fuoco e ustionandola in maniera così profonda da non lasciarle scampo nemmeno con l’immediata corsa all’ospedale.
Ad incastrare il reo è stata la dichiarazione della madre di lei la quale ha raccontato di aver saputo dal nipote di 10 anni, figlio della coppia, della brutale aggressione a cui aveva assistito e per cui era stato intimato al silenzio dietro minacce dal suo stesso padre.
Le confessioni del bambino sono state dunque determinanti per gli agenti di polizia che hanno così potuto ricostruire l’intero caso appurando la verità dei fatti.
Di Pietro Geremia