Una situazione Kafkiana si è verificata nei giorni scorsi in un volo di linea da Catania a Roma. Un boss mafioso e il pentito che lo accusa infatti, si sono ritrovati all’interno dello stesso areo. L’estremo paradosso ha visti come protagonisti il collaboratore Francesco Chiarello e il capo della famiglia di Borgo Vecchio, Antonino Abbate, messi rispettivamente il primo nella parte anteriore e il secondo in quella posteriore. La distanza degli estremi dell’aereo non ha fermato le aggressioni verbali del boss mafioso ai danni del pentito, il quale si è visto ritorcere contro una enorme sequela di maledizioni. I due erano ovviamente guardati a vista dalle rispettive scorte, ma questo non ha proibito ad Abbate di poter inveire sul proprio accusatore. La particolare vicenda è stata appresa dopo l’udienza per il processo Fragalà direttamente dalla bocca dello stesso boss durante le proprie dichiarazioni spontanee e ha fatto luce su una lacuna molto grave delle misure di sicurezza previste in questi casi.

Di Pietro Geremia

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.