Stando a quanto affermano gli ultimi dati ufficiali raccolti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, aggiornati alla metà del 2017, la Sicilia è tra le prime tre regioni meridionali per quanto concerne la spesa dei propri abitanti con lotterie (istantanee e non), scommesse, slot machine e divertimenti vari sugli operatori autorizzati di primo piano, come casino.netbet.it. Dati che – considerata la loro complessità di calcolo – non sono ancora aggiornati alla fine dello scorso esercizio, ma che dovrebbero comunque essere stati ribaditi in un discreto trend di crescita anche nell’ultimo anno, garantendo così alla Sicilia un ruolo di principale attrattività in questo comparto anche in tempi più recenti.  Riferendoci all’ultimo pieno esercizio, il 2016, i Monopoli sottolineano come i siciliani abbiano giocato una spesa complessiva di 4,2 miliardi di euro, posizionandosi poco dietro la Puglia, con 4,3 miliardi di euro, e soprattutto dietro la Campania, con 7,2 miliardi di euro. Classifiche a parte, quel che appare evidente è che il business del gioco sia un settore economico dal quale il PIL nazionale non può prescindere (pesa per il 5% del totale, o 96 miliardi di euro), e che lo stesso valga – in termini più ridotti – anche per la Sicilia.  Sempre in riferimento agli ultimi dati ufficiali sul territorio regionale, emerge anche come quasi la metà di quanto viene speso dai siciliani prenda la direzione delle slot machine, uno dei giochi evidentemente più apprezzati sul territorio. In tale ambito, qualcosa potrebbe cambiare nel corso del prossimo futuro, considerando che diversi interventi normativi condurranno alla dismissione di una buona parte degli apparecchi in funzione, al fine di non contrastare le attuali e future disposizioni sul gioco. Peraltro, ancor prima della tagliola, la Regione Sicilia è intervenuta più volte in materia di disciplina di gioco, attraverso una serie di progetti che sono volti a ispirare un intervento ludico più consapevole da parte di tutti i giocatori, e che sembra aver già dato i suoi frutti. Tale discorso a parte, appare evidente altresì come anche in Sicilia sia tutt’ora in corsa una graduale ma costante migrazione dal gioco “fisico”, in bar o sale da gioco, a quello virtuale, attraverso portali specializzati in grado di fornire un’esperienza di intrattenimento appagante, sicura e, soprattutto, lontana da occhi indiscreti. È anche per questo motivo che il fatturato del settore si sta diversificando con una sempre maggiore incisività da parte del contributo ottenuto dalle piattaforme di gioco, che proprio in Sicilia stanno riscuotendo un crescente appeal, ben confermato dai dati degli stessi operatori. Un livello di attrattività notevole che peraltro dovrebbe essere continuato non solamente nel 2017 (per il quale attendiamo informazioni statistiche ufficiali dai Monopoli) quanto anche nel corso del 2018. Un anno che lentamente si sta accingendo a compiere la sua ultima accelerazione finale, e che potrebbe essersi concluso con una nuova spinta al rialzo per quanto concerne le spese nei confronti delle piattaforme digitali oggi a disposizione di tutti coloro i quali cercano una miglior fortuna con evidente consapevolezza.