Riunione circolo Pd canicattinese

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a firma del segretario provinciale del PD, Simone Di Paola e del presidente provinciale Giovanna Iacono.

“Le dimissioni di Musumeci sono una grande notizia per la Sicilia, perché liberano finalmente questa terra dal peso opprimente del peggiore governo della storia autonomista, archiviando definitivamente la stagione degli annunci, della vuota propaganda, delle ricette economiche disastrose e scellerate, che hanno ridotto la Sicilia al lumicino, relegandola inesorabilmente agli ultimi posti in tutte le graduatorie nazionali di merito.

Un governo inconcludente, dal punto di vista della capacità di progettazione e di pianificazione dello sviluppo, al punto da portare, in dote alla Sicilia, 0 progetti finanziati a valere sul PNRR. Va finalmente a casa un governo che ha massacrato la sanità siciliana, irridendo ed illudendo costantemente i siciliani, offendendone l’intelligenza, subordinando gli equilibri di potere agli individuazione di una gestione efficace, autorevole e competente, facendo scempio dell’aspettativa dei Siciliani di poter contare su di una sanità pubblica capace di offrire a tutti un servizio sanitario di livello e di qualità; un governo che ha fatto figli e figliastri nella gestione della spesa pubblica, privilegiando, non il merito, ma piuttosto la vicinanza politica ai principali esponenti della sua coalizione; un governo che ha trattato i comuni in maniera differente a seconda del colore politico del sindaco del momento, di fatto determinando sindaci di serie A e sindaci di serie B…. e potremmo continuare!

Finalmente oggi la Sicilia può riprendere in mano il suo futuro, mandando a casa la peggiore destra della storia repubblicana, dando fiducia a nuove visioni e a nuovi modelli di buona politica.

Non possiamo tuttavia sottacere l’ultimo affronto di Musumeci alla Sicilia e ai siciliani: essersi dimesso, non già presentandosi dinanzi al Parlamento, ma attraverso un video messaggio sui social, denota totale spregio nei confronti delle istituzioni democratiche isolane, riportandoci alla memoria, senza per questo scomodare necessariamente i fatti del passato, una delle caratteristiche peculiari di una subcultura di destra, contro la quale dobbiamo batterci e fare fronte comune, nella certezza che solo stando uniti, solo mettendo insieme tutti i colori quali, a diverso titolo, vogliono costruire un’alternativa a questo sfascio, l’incubo degli ultimi cinque anni non potrà più ritornare.”