È ormai diventato un giallo a livello nazionale, il fatto dell’appunto attribuito a Giovanni Falcone riemerso per caso, nell’ufficio del giudice, al palazzo di giustizia di Palermo, ormai diventato un museo. Su un foglio di block-notes a quadretti infatti, è presente la scritta: “Cinà in buoni rapporti con Berlusconi. Berlusconi dà 20 milioni a Grado e anche a Vittorio Mangano”. A fare la scoperta è stato uno dei più stretti collaboratori del magistrato, Giovanni Paparcuri che qualche giorno fa stava sfogliando alcuni scritti di Falcone conservati al museo, quelli che contengono le vecchie dichiarazioni del pentito Francesco Marino Mannoia, utilizzate ormai in centinaia di processi, e si è imbattuto nell’appunto che parla di Berlusconi, mai nessuno se n’era accorto prima. Paparcuri quindi, dopo il fortuito ritrovamento, ha subito informato la procura. Ma nei verbali ufficiali del collaboratore di giustizia Mannoia, del 1989, non c’è traccia di riferimenti a Berlusconi. Inoltre, lo stesso Mannoia, interpellato sulla questione ha lanciato una laconica risposta: “non ricordo. Sono ormai anziano”. Resta quindi un grande mistero l’appunto ritrovato, che forse, se ben approfondito, potrebbe portare a nuove e pesanti svolte.