Minacce alla ex, arrestato studente 20enne

Minacce alla ex, arrestato studente 20enneSabato 17 giugno la Polizia ha arrestato in flagranza di reato 3  leonfortesi tutti pregiudicati, per detenzione illegale di arma da fuoco e numerose cartucce di vario calibro e, per uno di loro,  anche per il porto ingiustificato di un coltello di genere vietato. In particolare, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio,  finalizzati alla ricerca di armi, munizioni, esplosivi e materiale utilizzato per alimentare gli incendi boschivi disposti dal Questore della Provincia di Enna Antonino Pietro Romeo,  gli uomini del commissariato di Leonforte, diretti dal Commissario Capo Alessio Puglisi hanno effettuato una perquisizione in un’azienda rurale in uso ai fratelli Maimone Baronello, sita a Nissoria in contrada Cipolla. L’atteggiamento sospetto tenuto dai tre nel corso della perquisizione domiciliare ha indotto gli agenti ad estendere i controlli anche ai terreni di pertinenza dell’azienda. La perquisizione è risultata particolarmente complessa a causa della vastità dei fondi agricoli dell’azienda e dello stato dei luoghi; dopo diverse ore di ricerca, tuttavia, la tenacia dei poliziotti ha portato al ritrovamento, ai piedi di un albero di pero occultato sottoterra all’interno di un tubo in cemento, di un fucile calibro 12, una cartucciera in tela contenente 28 cartucce e una busta contenente 14 cartucce. Poco dopo, in un altro fondo agricolo di pertinenza dell’azienda, sono state rinvenute: una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, quattro caricatori per un totale di 32 cartucce; un altro pacco di 49 cartucce; una busta che ne conteneva altre 18, un barattolo in vetro che ne conteneva 28 e infine un secondo contenitore contenente 40 cartucce, tutte dello stesso calibro. Infine, lungo il muro perimetrale di uno dei fondi ai piedi di un albero di mandorle, occultati all’interno di un tubo in plastica, sono state rinvenute ulteriori sei cartucce, calibro 12. Il fucile calibro 12 era stato rubato a Leonforte, pertanto, ai tre fratelli, è stato contestato anche il reato di ricettazione. Dopo la perquisizione, alla luce dell’attività d’indagine svolta, i tre fratelli sono stati arrestati e dopo le formalità di rito, posti agli arresti domiciliari, su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica Francesco Rio che coordina le indagini. Le armi sequestrate, attualmente poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, verosimilmente saranno inviate al Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica a cui spetterà il compito di accertare se, e quando, siano state utilizzate per commettere fatti di sangue, recenti o datati.