Non finisce di creare polemiche l’immane tragedia avvenuta nei giorni scorsi a Casteldaccia, paese in provincia di Palermo brutalmente colpito dal maltempo che ha provocato la piena del fiume Milicia e la conseguente morte di 9 anime innocenti. In seguito a quanto rivelato dall’ufficio stampa del Consiglio di Stato e della Giustizia Amministrativa secondo cui il Tar Sicilia-Palermo non ha mai sospeso l’ordinanza di demolizione dell’immobile in contrada Cavallaro infatti, il Codacons ha deciso di denunciare alle procure di Palermo e di Termini Imerese il sindaco del Comune di Casteldaccia, per la possibile fattispecie di omissione di atti d’ufficio in relazione al mancato abbattimento dell’abitazione: “Oggi piangiamo la morte di cittadini sorpresi in Sicilia dalla furia del maltempo all’interno di case abusive costruite sugli argini dei fiumi ma se otto anni fa fossero state accolte le nostre richieste le stesse case sarebbe state individuate, abbattute o messe in sicurezza. Nel 2010 avevamo infatti diffidato la Protezione Civile a fornire tutti gli atti relativi alla predisposizione dei piani di assetto idrogeologici (Pai) e delle conseguenti misure finalizzate al contenimento del rischio idrogeologico in alcune aree a forte rischio, e gli atti autorizzativi la costruzione di edifici su bacini, corsi d’acqua e falde acquifere”- ha dichiarato il Codacons in una nota.
Di Pietro Geremia