È atterrato all’aeroporto di Catania, venerdì 15 settembre, il Dalai Lama Tenzin Gyatso, 82 anni e premio Nobel per la Pace nel 1989. Giunto nello scalo catanese con un volo privato per un tour della Sicilia di 3 giorni, il massimo esponente del Buddismo è stato accolto dal Sindaco di Catania Enzo Bianco, che gli ha consegnato un particolare dono, molto apprezzato, realizzato solo per lui: una malà buddista, ossia una collana in grani utilizzata per la recitazione di formule rituali, composto da pietre dell’Etna e carica dunque di energia positiva. Dopo la cerimonia di benvenuto, Tenzin Gyatso ha subito iniziato il suo tour siciliano recandosi a Taomina per partecipare alla cerimonia di conferimento dell’onorificenza della Città metropolitana di Messina in qualità di “testimone di pace e solidarietà nel mondo e come riconoscimento del suo impegno a favore del dialogo, della pace e del suo messaggio di fratellanza universale, teso all’affermazione dei valori di libertà, di nonviolenza e dei diritti umani”. Oggi invece è atteso invece a Palermo, in cui non torna da più 20 anni, da quando gli fu conferita la cittadinanza onoraria, domani, lunedì 18 settembre, sempre nel capoluogo siciliano, terrà una conferenza “sull’educazione e la gioia”. Alla fine del tour, il leader del Tibet si dirigerà in Toscana. Grandissima è stata la macchina organizzativa siciliana con decine tra giornalisti, troupe televisive e soprattutto guardie del corpo al seguito del Premio Nobel, e non poche infine sono state le polemiche tra cui spicca quella del Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone dopo il goliardico episodio in cui Accorini, sindaco di Messina ha messo la propria fascia da sindaco al Dalai Lama. Il parlamentare regionale messinese infatti dichiara: “Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, confonde la fascia tricolore con la sciarpa di una squadra di calcio. Non lo poteva e non lo doveva fare”.