Per una corretta convivenza civile la fila, che sia alla posta o (come in questo caso) dal benzinaio, deve essere rispettata. Lo sapeva bene, forse anche troppo, un 71 enne di Catania ritenuto responsabile di tentato omicidio e il figlio di 36 anni, già detenuto ai domiciliari, ritenuto responsabile di porto e detenzione illegale di armi clandestine. A quanto pare infatti, per via di una lite avvenuta su chi dovesse inserire i soldi nella colonnina del self service, il 71 enne pare che abbia estratto la pistola esplodendo 3 colpi, , miracolosamente andati a vuoto, contro un catanese di 34 anni. In seguito agli spari, l’anziano è immediatamente salito sulla propria auto fuggendo via. La vittima, ripresasi dallo choc ha allertato il 112 consentendo l’intervento sul posto dei carabinieri di Librino i quali, dopo aver repertato i tre bossoli e analizzando le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, hanno riconosciuto l’aggressore rintracciato poco dopo in casa del figlio attuando infine una perquisizione che permesso il ritrovamento di un piccolo arsenale: una pistola Beretta cal. 22 con la matricola abrasa (l’arma usata poco prima), un fucile cal. 12 risultato rubato, un revolver a tamburo senza marca e matricola, 26 cartucce cal. 22, 5, altre cartucce cal. 16 e 2 cartucce cal. 12. Una volta svolte le formalità di rito, gli arrestati sono stati condotti presso il carcere etneo di Piazza Lanza su disposizione dell’autorità giudiziaria.
Di Pietro Geremia