Senza soluzione di continuità partono dalle coste nordafricane col mare piatto e ottime condizioni meteo verso le coste siciliane barconi e barchette carichi di migranti che vengono salvati e fatti salire a bordo sugli scafi militari italiani o sulle navi delle Ong.

Due vedette della capitaneria di porto sono giunte al molo Norimberga di Messina dopo avere soccorso un peschereccio tra Libia e Calabria con a bordo 600 persone.

Nella città dello Stretto sono scese 179 persone ma sulla banchina sono state deposti anche cinque cadaveri: da accertare le cause della morte.

Le altre persone sono state dirottate verso Portopalo di Capo Passero, Catania e Crotone. Tra i migranti vi sono trenta minori non accompagnati. Sono 674 in totale le persone salvate ieri – alcune recuperate direttamente dall’acqua – da motovedette della capitanerie e della Gdf e dalla nave mercantile Nordic che sono state trasbordate su nave Diciotti della Guardia Costiera, per poi arrivare a terra.

Ma è Lampedusa il porto dove più forte si sente la pressione degli arrivi anche se sull’isola con le spiagge caraibiche e il mare turchese i turisti non sanno cosa avviene a poche centinaia di metri dai loro teli posati sulla sabbia. Ventisei recuperi di barche, con oltre 600 persone, sono avvenuti fra la notte e la mattinata a Lampedusa dove, ieri, invece, c’erano stati un totale di 13 arrivi di imbarcazioni, gran parte recuperate a largo, con poco meno di 350 persone.

L’hotspot è stracolmo con oltre 1.500 ospiti (la capienza massima sulla carta è di 350 posti), e le condizioni di vita delle persone non sono tra le migliori con temperature elevate e sovraffollamento. Alcuni barchini con migranti sono riusciti a giungere direttamente la terraferma, fra Cala Pisana e molo Madonnina. L’emergenza è cominciata ieri a mezzanotte quando 4 tunisini, fra cui una donna, sono approdati a Cala Pisana con un gommone di 2 metri. La Guardia di finanza, poco dopo, a mezzo miglio dalla costa, ha intercettato un’imbarcazione di 13 metri, partita da Zawija (Libia), con 123 pakistani, bengalesi, egiziani e sudanesi.

La stessa motovedetta delle Fiamme gialle, nel rientrare in porto, ha intercettato un natante di 6 metri, partito da Zarzis (Tunisia), con a bordo 14 tunisini, fra cui 4 minori. A circa 4 miglia da Capo Ponente è stata invece bloccata una barca con 33 siriani ed egiziani, fra cui 10 donne e 2 minori. Direttamente a molo Madonnina è giunto poi un barchino di 5 metri, partito da Zarzis, con a bordo 13 tunisini, fra cui 4 minori. E così via un susseguirsi di sbarchi di migranti fermati a largo con i loro natanti: 111 tra afghani, pakistani, sudanesi, etiopi, somali, nigeriani, senegalesi ed eritrei, poi 13 tunisini e ancora 73 persone su 4 barche, poi altri 36 migranti e poi ancora altri 73.